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Iran: attentato a capo intelligence Guardie rivoluzionarie



I media israeliani sostengono che Taeb era dietro i tentativi di prendere di mira gli israeliani in Turchia

I media affiliati al regime iraniano hanno riferito che il capo dei servizi segreti delle Guardie Rivoluzionarie, Hussein Taeb, è stato licenziato dalla sua posizione e, allo stesso tempo, ci sono notizie non confermate di un tentativo di omicidio e del suo trasferimento in ospedale dopo essere stato ferito.

Queste notizie arrivano dopo che alcuni giorni fa i mezzi di comunicazione israeliani avevano affermato che Taeb era dietro i tentativi di prendere di mira gli israeliani in Turchia.

Lunedì 20 giugno le autorità di sicurezza israeliane hanno rivelato informazioni pervenute ai servizi di intelligence di Tel Aviv, secondo cui il funzionario iraniano incaricato di svolgere operazioni contro cittadini israeliani in Turchia, sul territorio turco e altrove, è Hussein Taeb, capo della Servizio di intelligence delle Guardie Rivoluzionarie.

I rapporti affermavano che Taeb è noto per una lunga storia di abusi e intimidazioni ed è considerato un leader crudele e letale. L’intelligence israeliana lo sta seguendo da tempo.

Ciò avviene in un momento in cui il Ministro della Difesa israeliano, Benny Gantz, ha sottolineato sabato scorso che Israele è pronto a rispondere con massicci attacchi a qualsiasi danno ai suoi cittadini, ovunque si trovino.

Taeb è nato nel 1963 a Teheran, l’opposizione iraniana lo accusa di essere l’artefice di omicidi e complotti mafiosi nel regime, nonché l’autore dei piani di uccisione di sacerdoti cristiani e dell’esplosione del santuario dell’Imam Reza.

Taeb è stato un ex comandante delle forze “Basij”, Forze Paramilitari Popolari, nonché Vice Ministro dell’Intelligence nelle Guardie Rivoluzionarie, dal 2009 al 2019, è stato promosso da Vice Ministro dell’Intelligence a Capo delle Guardie Rivoluzionarie.

Autore Redazione Arabia Felix

Arabia Felix raccoglie le notizie di rilievo e di carattere politico e istituzionale e di sicurezza provenienti dal mondo arabo e dal Medio Oriente in generale, partendo dal Marocco arrivando ai Paesi del Golfo, con particolare riferimento alla regione della penisola arabica, che una volta veniva chiamata dai romani Arabia Felix e che oggi, invece, è teatro di guerra. La fonte delle notizie sono i media locali in lingua araba per dire quello che i media italiani non dicono.

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