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Incoscienza cosmica

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natyan


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Un viaggio tra coscienza e incoscienza

Ci sono ambienti, gruppi e tempi in cui fanno capolino a guisa di tormentoni determinati modi di dire.

Ricordo che nel ’68 andavano molto di moda:

Cioè… nella misura in cui…
la piattaforma di lancio…

e così via.

Negli ambienti spirituali, invece, ancora oggi, non è raro sentir nominare, spesso inconsapevolmente:

Coscienza cosmica… Energia cosmica… vibrazioni e frequenze

e altrettanto

così via e così è se vi pare.

Una delle difficoltà maggiori è riuscire a spiegare, ai più sprovveduti, che, per esempio, il famoso KI, da cui trae origine il termine Reiki, altro non è che ciò che permette l’esistenza di tutte le cose, pietre comprese, quindi nulla a che fare con fantomatiche energie che provengono dal cosmo allo scopo di guarire chissà chi.

Il termine Energia, KI, è da tanto tempo bistrattato. Ki, o Chi, viene simboleggiato, se proprio vogliamo andare alle origini, nell’antica Cina, con Riso e Vapore. Riso, come materia, Vapore come sostanza invisibile, come il respiro che dona la vita.

Perciò, l’Energia di cui si parla nell’Antico Oriente non ha la stessa interpretazione che spesso viene data nel nostro linguaggio New Age.

Energia è tutto e niente, materia e soffio di vita, il pieno e il vuoto. KI non viene inteso come quella cosa di cui si vantano alcuni “Io ho l’energia!” poiché se il KI non esistesse, niente esisterebbe, quindi tutti hanno energia, poiché essa è la Vita, non è un potere esoterico che pochi posseggono.

KI è la fonte di tutto ciò che è visibile ed invisibile e, per invisibile, non si intende qualcosa di magico o paranormale, bensì la forza vitale che permette l’esistenza anche di ciò che è visibile e materiale.

Tutto è Energia: Corpo Materiale, Emozioni, Sentimenti, Pensieri. Basti pensare che attraverso il sistema nervoso avvengono impulsi elettromagnetici continui. Quando il cervello dà un ordine al corpo, prima che quest’ultimo venga eseguito passano dai 150 ai 200 millisecondi.

Il KI, quindi, non è nulla di esoterico, è l’insieme di tutte le componenti elettromagnetiche dell’Universo.

Purtroppo, chi è stato condizionato precedentemente con altre interpretazioni a scopo di lucro, si rifiuta di accettare la realtà, sia che si tratti di allievi o dei cosiddetti master reiki.

Come sostiene Zagrebelsky:

Ci sono incoscienze che non amano essere disturbate!

Un master reiki dovrebbe essere un vero maestro, cosciente che anch’esso possa essere incline all’errore. Se pretende di essere giudice, senza concedere il diritto di essere altrettanto giudicato, non può ritenersi un insegnante sincero.

I falsi maestri sono coloro che divulgano certezze indiscutibili, quelli che additano il dissenso come un atto di tradimento e che desiderano ammutolire, senza oggettive dimostrazioni, l’inquietudine dei dubbiosi.

Siete nati liberi! Non lasciate che i sensi di colpa, la paura o la timidezza vi tappino la bocca. È un vostro diritto dubitare e un maestro che si offende, per essere stato messo in dubbio, è solo un permaloso che desidera rimanere nella sua indisturbata incoscienza.

È chiaro che non basta dire:

Non sono d’accordo!

poiché occorre anche saperne dimostrare le motivazioni, e portare prove del contrario, ma questo vale sia per l’allievo che per il maestro stesso.

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Autore natyan

natyan, presidente dell’Università Popolare Olistica di Monza denominata Studio Gayatri, un’associazione culturale no-profit operativa dal 1995. Appassionato di Filosofie Orientali, fin dal 1984, ha acquisito alla fonte, in India, in Thailandia e in Myanmar, con più di trenta viaggi, le sue conoscenze relative ai percorsi interiori teorici e pratici. Consulente Filosofico e Insegnante delle più svariate discipline meditative d’oriente, con adattamento alla cultura comunicativa occidentale.