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Come imparare l’arte e (non) metterla da parte

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Maestri napoletani


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Presentazione del libro di Maria Chiara Aulisio il 3 dicembre a Villa Pignatelli

Riceviamo e pubblichiamo.

Renzo Arbore, talent scout per eccellenza, il filosofo Aldo Masullo non ha mai fatto sconti sui programmi d’esame, il chirurgo Franco Corcione forma giovani che arrivano da tutte le parti del mondo, mentre per il penalista Elio Palombi gli allievi possono essere anche una delusione e lasciare un po’ d’amarezza.

Sono i maestri, quelli di professione e quelli di vita, i protagonisti del volume “Maestri napoletani. Come imparare l’arte e (non) metterla da parte” (Guida Editori) – raccolta di interviste della giornalista Maria Chiara Aulisio, che viene presentata sabato 3 dicembre alle 11:00 a Villa Pignatelli.

Alla presentazione, introdotta dal direttore de Il Mattino Alessandro Barbano e coordinata dalla giornalista Rai Cecilia Donadio, prenderanno parte, insieme con l’autrice, tutti i “Maestri” intervistati nel volume.

Ad offrire dei piacevoli intermezzi musicali ci sarà il ‘Maestro’ Mauro Squillante con l’Accademia Mandolinistica Napoletana.

Dopo aver esplorato le coppie celebri, con “L’altra metà di me”, la Aulisio si dedica a chi nella vita è diventato un riferimento, andando a scoprire chi ha formato i maestri di oggi, come questi si sentano e come portino avanti il proprio ruolo; e lo fa con “il dono della gentilezza, incalzando senza provocare”, come da prefazione di Pietro Gargano.

Ma anche qui ci scappa qualche amore perché, si sa, la cattedra ha il suo fascino, e così viene fuori che tre di loro una studentessa se la sono pure sposata: il cardiochirurgo Maurizio Cotrufo, che solo dalla moglie si farebbe operare, l’antropologo Marino Niola, e l’artista Gianni Pisani.

Tra la severità di Luis Vinicio e i “miagolii” di Peppe Barra, l’infallibile preparazione al concorso del notaio Lodovico Genghini e le ironie sugli oroscopi dell’astronomo Massimo Capaccioli, l’incontro di Isa Danieli con Eduardo e i vaccini del professore Marcello Piazza, le curiosità sono davvero tante.

Con una costante: sembra che i maestri si rendano conto subito di chi hanno davanti, così a un esame può bastare la prima domanda a capire dove si finirà; e così Vincenzo Salemme si basa sull’istinto e una cena, invece che su veri e propri provini, per scegliere i propri attori.

Maestri napoletani

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