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Il torrone dei Morti – ‘O Murticiello

Il torrone dei Morti - 'O Murticiello


Ogn’anno, il due novembre, c’è l’usanza
per i defunti andare al Cimitero.
Ognuno ll’adda fà chesta crianza;
ognuno adda tené chistu penziero.

Da buon partenopeo, Totò, nella sua celebre poesia ‘A livella, rende perfettamente l’idea di cosa accada a Napoli il 1° e il 2 novembre.

Tutta la città si ferma ad omaggiare i propri defunti e lo fa, appunto, “alla napoletana”; nel folklore della Campania, infatti, la morte non è vista come qualcosa di estraneo o mostruoso, ma è accettata come parte conclusiva della vita, non viene rinnegata e non si popola di mostri. Da noi la morte è di casa e trattata come fosse una parente o una macabra amica.

In memoria dei defunti, infatti, e spesso anche per avere la loro benevolenza, vengono preparate tavolate per alleviare il lungo e faticoso viaggio di queste anime. C’è chi lascia loro un posto a tavola, chi, dopo cena, non la sbarazza, per dare a quelle di loro di passaggio la possibilità di rifocillarsi; addirittura, un tempo, venivano lasciati dei secchi d’acqua sotto le finestre per dissetarli.

Il dolce più famoso, che mai può mancare sulle mense dei napoletani, è ‘O Murticiello, il torrone dei morti. Non è il classico torrone duro con mandorle e miele, ma è morbido e cremoso, fatto esternamente da cioccolato fondente, mentre al suo interno vi è un composto di cioccolato bianco, cioccolato al latte, crema di nocciole e nocciole tostate.

La sua particolarità sta proprio nell’essere compatto fuori e tenero dentro, tanto da essere detto “muollo” proprio per la sua consistenza, mentre la forma ricorda quella di una cassa da morto.

Oggi sono tante le ricette e le varianti di questo “torrone”, io vi propongo la versione classica, quella della tradizione.

Ingredienti per uno stampo classico da plumcake 24×10

300 gr. di cioccolato fondente
350 gr. di cioccolato bianco
100 gr. di cioccolato al latte
350 gr. di crema Alba, in alternativa una crema alla nocciola
250 gr. di nocciole

Preparazione:

Cominciamo dal guscio esterno. Sciogliamo a bagnomaria il cioccolato fondente, mescolando fino a renderlo fluido, lucido e cremoso. Teniamo da parte quello che avanza, ci servirà per sigillare il nostro terrone.

Continuiamo a rimestare e, con l’aiuto di un pennello, rivestiamo lo stampo per tre o quattro volte, dobbiamo ottenere un guscio spesso e omogeneo.

In una padella tostiamo le nocciole per un minuto e le lasciamo raffreddare.

Nel frattempo, in un altro tegame sciogliamo, sempre a bagnomaria, il cioccolato bianco e quello a latte, finché il tutto non risulti lucido e fluido. Spostiamo il tegame dal fuoco e aggiungiamo la crema Alba, o quella di nocciole, girando per bene aggiungiamo le nocciole tostate fino ad amalgamare in modo soddisfacente.

Prendiamo lo stampo dal frigo e versiamo la farcia, livellando bene il composto, aggiungiamo il cioccolato fondente che, nel caso si sia indurito, va scaldato nuovamente. Livelliamo con cura e riponiamo in frigo per tutta la notte.

L’indomani servitevi di un coltello per staccare i bordi incollati allo stampo e capovolgete.

Lasciate riposare a temperatura ambiente per almeno 15 minuti prima di affettare e servire.

Autore Rosmunda Cristiano

Mi chiamo Rosmunda. Vivo la Vita con Passione. Ho un difetto: sono un Libero Pensatore. Ho un pregio: sono un Libero Pensatore.

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