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Il ‘Salvator mundi’ al Castello di Rivoli (TO)

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'Salvator mundi' Foto Antonio Maniscalco. Courtesy Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli (TO)


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Il 30 ottobre il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea presenta un dipinto che potrebbe essere il celebre Salvator Mundi di Leonardo da Vinci?

Riceviamo e pubblichiamo.

La mostra ‘D’après Leonardo’, che ha finora presentato al pubblico capolavori della Collezione Cerruti parte delle Collezioni del Castello di Rivoli (TO) Museo d’Arte Contemporanea e che rientra nelle celebrazioni per il 500° anniversario della morte di Leonardo da Vinci (Anchiano, 1452 – Amboise, 1519), sarà prorogata al 5 gennaio 2020 in forma modificata. Verrà integrata da un nuovo dipinto che non è parte della Collezione Cerruti.

L’opera ‘Madonna col Bambino’ (c. 1516) dell’allievo di Leonardo Marco d’Oggiono sarà visibile al pubblico sino al 3 novembre prossimo, per poi essere presentata al Museo Poldi Pezzoli di Milano in occasione della mostra ‘Leonardo e la Madonna Litta’ (7 novembre 2019 – 10 febbraio 2020).

Inoltre, la mostra ‘Dìaprès Leonardo’ include ‘Senza titolo (La Gioconda)’, 1992, di Gino De Dominicis (Ancona, 1947 – Roma, 1998), opera che appartiene a una serie di disegni su tavole di pioppo realizzati dalla seconda metà degli anni ottanta, traendo ispirazione dall’enigmatica figura de La Gioconda di Leonardo, e il volume del matematico italiano Luca Pacioli (Borgo San Sepolcro, c. 1445 – Roma, 1517) ‘Divina proporzione’, 1509, con xilografie originali dai disegni di Leonardo.

La mostra al Castello di Rivoli sarà integrata da un dipinto che potrebbe essere il celebre ‘Salvator mundi’ di Leonardo da Vinci?

Una versione della tavola con la ieratica figura di Cristo benedicente è stata aggiudicata nella sede newyorkese di Christie’s il 15 novembre 2017 per la cifra record di 450 milioni di dollari. Sarebbe secondo alcuni esperti l’originale ‘Salvator mundi’ di Leonardo da Vinci, dal quale discenderebbero le molte varianti del soggetto realizzate da allievi e seguaci dell’artista. Probabilmente realizzato per il re di Francia Luigi XII, il dipinto ebbe un destino avventuroso.

Sopravvissuto alle rivoluzioni inglesi del XVII secolo, nei decenni si deteriorò e perse l’originaria attribuzione a Leonardo. Probabilmente venduto a un’asta Sotheby’s a Londra nel 1958, riemerse nel 2005 in Louisiana e, acquistato per 10.000 dollari, subì un restauro che lasciò tutti sbalorditi.

È la nascita di un nuovo mito nella storia artistica recente: la tavola, riattribuita a Leonardo, passa tra le mani di un rampante uomo d’affari svizzero e di un celebre oligarca russo, divenendo il centro di un’intrigante spy story. Dopo il record in asta, parrebbe aver preso la strada dell’Arabia Saudita, ma le sue tracce si perdono. Mentre l’attribuzione a Leonardo è messa più che mai in discussione, le ultime indiscrezioni lo vorrebbero sul gigantesco panfilo dell’erede al trono saudita.

Afferma Carolyn Christov-Bakargiev, direttore del museo:

La scelta di esporre la terza opera pittorica, un dipinto che rende ancora più appassionante il giallo del ‘Salvator mundi’, emerge da una riflessione sulla problematica della ricezione critica e di mercato che vive Leonardo da Vinci nella nostra epoca digitale – caratterizzata da una celebrazione della cultura scientifica piuttosto che umanistica, da una diffusione accelerata di informazioni, dalla difficoltà di accertare l’autenticità delle opere e da un’attenzione sempre più concentrata sulle figure canoniche della storia dell’arte, quale è Leonardo da Vinci.

Foto Antonio Maniscalco. Courtesy Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli (TO)

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