Home Cinema Il nuovo capolavoro di Allen

Il nuovo capolavoro di Allen

1085
'La ruota delle meraviglie'


Download PDF

Il regista newyorkese porta nelle sale una tragedia greca ambientata negli anni ’50

Se non vi sentite comodi nei vostri vestiti non andate a vedere l’ultimo film di Allen. ‘La ruota delle meraviglie’ è la storia quanto mai ordinaria della frustrazione che annienta la volontà e che incolla vite umane alla deriva dei buoni intenti.

Ginny, interpretata da Kate Winslet, da Oscar anche in questo film, è un’ex attrice all’alba dei quarant’anni, sposata con un volgare macchinista di Coney Island e costretta ad un lavoro da cameriera che non le appartiene. Aggrappata a questo uomo, Humpty, Jim Belushi, vive nello squallore di una quotidianità segnata dal rimpianto e dal senso di colpa.

Non riuscirà mai a perdonarsi il fallimento del suo primo matrimonio. Un tradimento le costerà la fine di un amore, un figlio infelice e un concatenamento di scelte sbagliate a cui non potrà rimediare.

Ma ecco apparire nella nauseante realtà un barlume di speranza. Giovane, bello e colto, Justin Timberlake, nei panni di Mickey, bagnino aspirante commediografo, apre uno squarcio nella desolazione di Ginny. Le regala un’estate d’amore appassionato, di letture al chiaro di luna e di false illusioni che le costeranno l’integrità mentale e morale.

Durante la relazione clandestina con Ginny, Mickey conoscerà Carolina, figlia di Humpty e della quale si innamorerà perdutamente.

È il crollo psicologico di Ginny e la distruzione di quell’impalcatura traballante che era stata la sua vita fino a quel momento.

Carolina, impersonata da Juno Temple, si ritrova a casa del padre e della matrigna dopo essere scappata da un marito mafioso che non smette di cercarla. Ginny potrebbe salvarla, ma non lo fa.

‘La ruota delle meraviglie’ è la giostra della vita sulla quale saliamo tutti, insieme o a turno, e della quale non siamo mai veramente padroni. È la storia di uomini e donne in corsa dietro speranze e sogni di vittoria che spesso non vengono mai a compiersi tra stenti e sacrifici.

E poi l’amore, che ci serve a dare senso ai tentativi.

Niente è banale e scontato nel film di Allen, se non l’apparente normalità dei personaggi calati nella leggerezza della località vacanziera. Ma è la pesantezza l’unica cosa che resta a luci accese. La pesantezza dell’incontrollabilità degli eventi.

Tra una citazione di Sofocle e una di Shakespeare, Allen ha scritto una meravigliosa tragedia greca ambientata negli anni Cinquanta, richiamo continuo del teatro al cinema. E, come tale, come ogni classico, riecheggia con tutto il carico dell’umano vivere, senza tempo.

Un vero capolavoro di scrittura e regia, forse il migliore film di Allen degli ultimi dieci anni, impreziosito dalla superlativa fotografia di Vittorio Storaro.

Print Friendly, PDF & Email

Autore Marilena Scuotto

Marilena Scuotto nasce a Torre del Greco in provincia di Napoli il 30 luglio del 1985. Giornalista pubblicista, archeologa e scrittrice, vive dal 2004 al 2014 sui cantieri archeologici di diversi paesi: Yemen, Oman, Isole Cicladi e Italia. Nel 2009, durante gli studi universitari pisani, entra a far parte della redazione della rivista letteraria Aeolo, scrivendo contemporaneamente per giornali, uffici stampa e testate on-line. L’attivismo politico ha rappresentato per l’autore una imprescindibile costante, che lo porterà alla frattura con il mondo accademico a sei mesi dal conseguimento del titolo di dottore di ricerca. Da novembre 2015 a marzo 2016 ha lavorato presso l’agenzia di stampa Omninapoli e attualmente scrive e collabora per il quotidiano nazionale online ExPartibus.