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I molteplici e personali benefici dell’imparare le lingue

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Lingue straniere


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Amplia i tuoi orizzonti culturali con lo studio delle lingue

Essere più competitivi sul lavoro è citato sempre tra i benefici dell’imparare le lingue e, del resto, proprio la conoscenza di una o più lingue straniere è – lo conferma, ultima solo nel tempo, Adecco – tra quelle soft skill oggi più richieste dalle aziende ai dipendenti e utili a rendere il proprio profilo più d’appeal agli occhi dei recruiter.

Ci sono, però, molti altri vantaggi nel padroneggiare una o più lingue diverse dalla propria e sono vantaggi che prescindono la sola sfera lavorativa e hanno a che vedere, invece, più direttamente con quella privata e personale.

Come sanno bene gli appassionati di viaggio, per esempio, conoscere la lingua del posto è sempre un buon punto di partenza per godersi a pieno la propria vacanza, essendo sicuri di poter risolvere velocemente e con un buon esito qualsiasi imprevisto e, soprattutto, assicurandosi un’esperienza di viaggio quanto più possibile lontana dalle rotte del turismo di massa, per molti versi più avventurosa e capace di far immergere nel vero stile di vita locale.

Più in generale, del resto, tra i benefici dell’imparare le lingue c’è l’opportunità di calarsi in culture diverse dalla propria e conoscerle meglio, spesso vincendo pregiudizi e falsi miti sulle stesse: le persone che parlano più lingue, per dirlo diversamente, sono in genere persone più curiose e dalla mentalità più aperta.

Quali sono, se ci sono, i benefici dell’imparare le lingue sul cervello

Da tempo la ricerca medica e cognitiva sembra interessata, però, anche e soprattutto a effetti e benefici dell’imparare le lingue su mente e cervello. Gli studi in materia sono tanti: alcuni più validi di altri; alcuni già completi e passati attraverso diversi gradi di revisione, altri ancora da verificare nella loro attendibilità.

Uno di questi vorrebbe, per esempio, un aumento del volume del cervello correlato allo studio delle lingue straniere: provarlo fisiologicamente non è semplice, ma di certo c’è che l’apprendimento delle lingue va a potenziare soprattutto determinate aree del cervello come l’Area di Broca e la Corteccia Insulare, a cui potrebbe essere effettivamente collegata una maggiore attività.

In maniera simile, e cioè come risultante della maggiore quantità di collegamenti neuronali nel cervello di chi parla più lingue, studiare le lingue aiuta a mantenere il cervello giovane e potrebbe rallentare, anche in soggetti predisposti, l’insorgere dei sintomi di demenza senile e Alzheimer.

Anche sulle capacità di attenzione si sono concentrati numerosi studi sui benefici dell’imparare le lingue: quando si utilizzano le app per imparare l’inglese o si seguono online o in presenza delle lezioni di francese, le stesse risultano migliorate anche in virtù del fatto che c’è una maggiore attivazione di tutti i sensi di fronte a situazioni nuove e quando si tratta di interpretare frasi ed espressioni in una lingua che non è la propria.

Quasi di conseguenza, ne risulterebbe aumentato anche il multitasking e cioè la capacità di portare a termine, con buoni risultati, più compiti contemporaneamente.

Non si può non considerare, poi, che studiare una lingua straniera sembrerebbe migliorare le proprie capacità decisionali: non c’entra tanto la velocità acquisita nella scelta di tempi o modi verbali o costrutti e slang più idonei al contesto, quanto la capacità di decidere con meno interferenze e pregiudizi di natura socio – culturale.

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