Per la prima volta nella storia, il dramma nel luogo dove avvennero i fatti
Riceviamo e pubblichiamo.
Sabato 15 marzo, ore 19:30, presso l’area archeologica di Largo Argentina a Roma, andrà in scena ‘Giulio Cesare’ di Wiliam Shakespeare, traduzione e adattamento Daniele Salvo, Pietro Faiella nel ruolo di Giulio Cesare e con
Lorenzo Parrotto Bruto, Nika Perrone Calpurnia, Yuri Napoli Marco Antonio
Stefano Antonucci, Stefano Mondini, Gigi Mezzanotte, regia Yuri Napoli.
Mettere in scena ‘Giulio Cesare’ di William Shakespeare nel giorno e nel luogo esatto in cui si consumò il più celebre tradimento della storia, è un evento che non ha precedenti.
Non si tratta solo di uno spettacolo teatrale, ma di un’operazione culturale che fonde teatro, storia e memoria
Il 15 marzo 2025, il pubblico assisterà non a una semplice rappresentazione, ma a un’esperienza immersiva che riporta in vita un momento cruciale della Storia.
L’area archeologica di Largo Argentina, dove Giulio Cesare fu assassinato nel 44 a.C., diventa parte integrante della messinscena: Roma diventa il palcoscenico di sé stessa. Shakespeare racconta il crollo di un mondo.
‘Giulio Cesare’ non è solo la storia di un uomo, ma il dramma di un sistema politico che si frantuma, di un equilibrio che si spezza. È una tragedia sul potere e sul sacrificio, sul conflitto tra ambizione e lealtà, tra idealismo e pragmatismo.
L’allestimento teatrale sarà a cura dell’Associazione IDS – Imprenditori di Sogni, da quindici anni attiva nella produzione di eventi culturali a Roma e in tutto il mondo e guidata da Yuri Napoli, regista, attore e autore formatosi in Italia e all’estero tra New York e Londra.
A completare il cast gli attori Samy Bruschetti, Matteo Caranfa, Leonardo Cesaroni, Giacomo Doni, Michele Fiore, Vincenzo Iantorno, Andrea Lami, Riccardo Parravicini, Francesco Perinelli, Beatrice Rincicotti, Davide Rossetti e Francesco Valeri.
Note di regia
Lo spazio scenico naturale delle rovine, con le sue pietre intrise di storia, è la nostra scenografia. Il pubblico assisterà allo spettacolo circondato dalle ombre del passato, avvolto da un’atmosfera che rende la finzione teatrale quasi indistinguibile dalla realtà.
La luce e il buio diventeranno strumenti drammaturgici essenziali. I fuochi, il chiaroscuro, il gioco di ombre tra i templi abbattuti restituiranno il senso di un mondo sul’orlo del caos.
Il pubblico vedrà i congiurati emergere dall’oscurità, sussurrare tra le colonne, avanzare nel silenzio della notte come spettri di una Repubblica morente.
Questa produzione è un omaggio alla potenza del teatro, alla sua capacità di rendere vivi i fantasmi della storia, di trasformare un luogo in un racconto, in un’evocazione.
Mai nella storia un dramma di Shakespeare è stato rappresentato nel luogo e nel giorno esatti dei fatti narrati.
Per questo motivo, in questo percorso mi sono avvalso della consulenza anche di alcuni docenti della Royal Academy of Dramatic Art di Londra, e del prezioso adattamento di Daniele Salvo, per cercare di rispettare il più possibile i canoni drammaturgici di una messa in scena, in fondo, tradizionale.
Il pubblico non vedrà un’interpretazione modernizzata, ma uno spettacolo che si nutre del tempo e dello spazio in cui avviene, un’esperienza unica che potrà essere vissuta solo qui, solo in questo preciso momento dell’anno.
Roma è l’unica città al mondo dove il teatro può fondersi con la Storia in modo così potente. Questa operazione è la dimostrazione di quanto l’arte possa farci rivivere il passato e renderlo ancora ricco di significato.
Yuri Napoli
Lo spettacolo chiuderà il palinsesto di eventi delle ‘Idi di marzo’, organizzato dall’Associazione Gruppo Storico Romano.
Il progetto è reso possibile grazie alla disponibilità del Parco Archeologico del Colosseo e della Soprintendenza ai Beni Archeologici di Roma Capitale e al sostegno di Intesa Sanpaolo.
Questo progetto è risultato vincitore per i contributi dei progetti speciali Fondo Nazionale Spettacoli dal Vivo, FNSV.
