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Giani: ‘Intervenire contro povertà è priorità della Regione Toscana’

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Giani, rapporto sulla povertà


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Presidente Giani e Assessore Spinelli alla presentazione del rapporto sulle povertà

Riceviamo e pubblichiamo da Agenzia Toscana Notizie.

È priorità politica della Regione rimuovere le condizioni di povertà per quel 10% di famiglie toscane che faticano ad arrivare alla fine del mese.

Lo ha detto il Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani aprendo la presentazione del Sesto rapporto sulle povertà in Toscana a Palazzo Strozzi Sacrati, insieme all’Assessore alle politiche sociali Serena Spinelli.

Ha proseguito Giani:

Purtroppo siamo consapevoli che difficilmente le condizioni attuali, dovute ai costi delle bollette e dell’energia e all’inflazione a due cifre potranno migliorare nel breve periodo, che servirà più tempo.

È quindi necessario anche in questa fase fare tutti gli sforzi possibili.

Come Regione abbiamo recentemente impegnato 16 milioni di euro perché l’Assessorato alle politiche sociali possa individuare e sviluppare interventi concreti di sostegno alle famiglie in difficoltà, in sinergia con i comuni.

Inoltre, stiamo cercando di intervenire laddove ci sono ancora le condizioni per mantenere un equilibrio che non faccia cadere in condizioni di povertà.

Interventi come gli asili nidi gratis per le famiglie sotto i 35.000 euro di ISEE sono misure concrete che la Regione mette in campo per fronteggiare questo fenomeno.

Ha sottolineato Serena Spinelli:

Il rapporto mostra con chiarezza e direi anche con crudezza gli effetti prodotti dalla crisi energetica conseguente alla guerra e dalle spirale inflattiva.

I rincari di bollette, mutui, beni essenziali hanno messo in ginocchio tantissime famiglie. Davanti a una situazione come questa la lotta alla povertà e alle disuguaglianze dovrebbe essere la prima priorità nell’agenda politica del Paese, mentre invece il governo continua a fare altro.

Anzi, elimina anche gli strumenti di contrasto esistenti: ha azzerato il fondo per il contributo affitti e la morosità incolpevole, che consentiva a ventimila famiglie in Toscana di essere aiutate a fronteggiare questa ingente spesa mensile.

Ed è intervenuto a limitare il reddito di cittadinanza – in Toscana almeno 14mila famiglie sarebbero già interessate dal taglio di mensilità previste – senza prevedere nessuna alternativa per chi si trova in situazione di disagio economico e povertà.

I dati che presentiamo oggi mostrano, invece, quanto possa essere prezioso l’intervento pubblico davanti a scenari come quello che si è manifestato nel corso del 2022: gli interventi pubblici hanno compensato mediamente del 38% l’aumento di spesa dovuto all’inflazione, percentuale che è salita al 73% nel caso delle famiglie più povere.

L’assenza di nuovi interventi e la limitazione da parte del Governo degli strumenti a disposizione degli enti locali, rischiano invece di far precipitare sempre più in basso migliaia di famiglie.

In un Paese che già sconta gravi ritardi rispetto a pensioni e salari bloccati e in troppi casi inadeguati, questo atteggiamento è gravissimo.

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