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Garante Infanzia Lombardia e UNICEF presentano Rapporto ‘Vite a colori’

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'Vite a colori'


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Imparare a cavalcare l’onda anomala: i giovani si raccontano tra fragilità e nuove opportunità, immaginando il loro futuro

Riceviamo e pubblichiamo dall’Ufficio Stampa del Consiglio regionale della Lombardia.

Ho perso molte occasioni, molte esperienze che prima del Covid erano normali per i giovani della mia età e a cui non ho potuto partecipare né organizzare perché di fatto impossibili. Ma ho avuto opportunità diverse.

Può essere tutta contenuta in questa frase la resilienza con cui è stata affrontata l’esperienza della pandemia, così come raccolto dalla ricerca ‘Vite a colori – esperienze, percezioni e opinioni di bambinə e ragazzə sulla pandemia di covid-19 in Italia’ curata dal Centro di Ricerca UNICEF Innocenti di Firenze.

Il rapporto è stato al centro dell’incontro organizzato dal Garante per l’infanzia e l’adolescenza di Regione Lombardia Riccardo Bettiga che si è svolto oggi, 12 aprile, a Palazzo Pirelli e che è stato seguito in modalità online anche dalle Consulte provinciali dei giovani di Milano, Como, Brescia e Lecco.

A raccontare i contenuti e il metodo di lavoro cinque giovani che hanno preso parte alla ricerca e che hanno illustrato i temi principali: dal bisogno di supporto, all’importanza che vengano riconosciuti sia gli sforzi e i contributi che bambini e ragazzi hanno fatto per il bene comune, sia le competenze e i punti di forza che hanno sviluppato, dalla necessità di coinvolgere adolescenti e giovani nel processo di ‘ricostruzione’ del futuro e di trasformazione sociale dopo la pandemia di Covid-19, al desiderio di promuovere ricerche per capire gli effetti di lungo periodo della pandemia. Sul palco anche la Yutuber, Giulia Penna.

Ha sottolineato il Garante Riccardo Bettiga:

È importante ascoltare i ragazzi e confrontarsi con loro per costruire nella relazione un significato alle cose che si vivono, negative o positive, perché tutte le esperienze permettono di crescere.

Non bisogna far finta con i ragazzi che le cose negative non esistano ma anzi bisogna vivere con loro e costruire con loro un senso, una modalità per guardare avanti. Quindi l’ascolto, la rielaborazione, l’empatia e la relazione competente sono gli ingredienti che comunque collegano l’esperienza di isolamento e di ricostruzione ai nuovi scenari.

All’incontro hanno partecipato il Presidente del Consiglio regionale Alessandro Fermi, l’Autorità Garante per l’infanzia e l’adolescenza Carla Garlatti, il Direttore Generale Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia Augusta Celada, il Presidente della Fondazione Minotauro Matteo Lancini, Emanuela Confalonieri docente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Alessandro Galimberti giornalista de ‘Il Sole 24Ore’.

Nel ringraziare per le proposte e gli stimoli emersi dalla ricerca il Presidente Fermi ha voluto sottolineare come il tema del disagio/benessere psicologico sia

un tema centrale che troverà sicuramente spazio nell’evoluzione della legge sui giovani recentemente approvata dal Consiglio regionale.

Per andare incontro alle inedite esigenze di questa generazione di “surfisti”, che hanno imparato a cavalcare l’onda anomala della pandemia, la ricerca dell’UNICEF propone una serie di raccomandazioni tra cui la necessità di promuovere il benessere psicofisico e la salute mentale di adolescenti e giovani, di ripensare l’istruzione e la didattica, di assicurare l’ascolto della voce dei giovani nei processi di costruzione del futuro post Covid-19 e nelle politiche e nei piani di riduzione della povertà, di favorire un approccio inclusivo e di contrasto a discriminazione e razzismo attraverso strumenti specifici integrati nei piani nazionali.

Il Rapporto è il risultato dal lavoro congiunto dell’Ufficio di Ricerca UNICEF Innocenti, del Programma UNICEF dell’Ufficio Regionale per l’Europa e l’Asia centrale in Italia e del Comitato Italiano per l’UNICEF Fondazione Onlus, realizzato grazie al contributo dell’Ambasciata britannica a Roma: raccoglie esperienze, percezioni ed opinioni di un gruppo di adolescenti sul primo anno di pandemia in Italia.

Il Rapporto, che oggi per la prima volta è stato presentato pubblicamente in Italia, fa parte di uno studio internazionale che ha coinvolto anche Angola, Canada, Lesotho e Madagascar.

Il testo completo del Rapporto  

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