Paziente: Dottoressa, sono in una situazione impossibile. Sono coinvolta in una relazione extraconiugale che mi sta consumando. Lui dice di amarmi, ma non vuole lasciare sua moglie. Io voglio di più, ma non riesco a staccarmi.
Analista: Capisco che lei si senta intrappolata in questo triangolo emotivo. È come se fosse sospesa tra il desiderio di un amore completo e l’intensità del momento presente. Cosa la trattiene in questa situazione?
Paziente: La passione, dottoressa. È come una droga. Quando siamo insieme, il mondo scompare. Ma poi torna la realtà e mi sento vuota, colpevole.
Analista: L’intensità erotica può infatti essere travolgente, quasi mistica. Come ha scritto Georges Bataille: “L’erotismo è l’approvazione della vita fin dentro la morte”. Sembra che lei stia vivendo questa dicotomia tra estasi e tormento.
Paziente: Esatto! Ma lui sembra contento di vivere solo nel presente, mentre io sogno un futuro insieme. Come possiamo essere così diversi?
Analista: Spesso in queste situazioni, uno dei partner cerca la trascendenza attraverso l’amore, mentre l’altro cerca l’immanenza nel piacere immediato. È il conflitto eterno tra Eros e Thanatos di cui parlava Freud.
Paziente: Ma come faccio a uscirne? Non posso continuare così, ma l’idea di lasciarlo mi terrorizza.
Analista: La paura che prova è comprensibile. Sta affrontando non solo la perdita potenziale di questa relazione, ma anche la fine di una fantasia, di un’idea di sé stessa e delle possibilità che questa relazione rappresentava.
Paziente: Sì, mi sento come se stessi perdendo una parte di me.
Analista: Questa sensazione di perdita è importante. Come diceva Jung: “Finché non rendi l’inconscio cosciente, dirigerà la tua vita e tu lo chiamerai destino”. Forse è il momento di guardare più in profondità a ciò che questa relazione rappresenta per lei.
Paziente: In che senso?
Analista: Questa relazione potrebbe essere un simbolo di qualcosa di più profondo nella sua psiche. Forse una parte di sé che sente repressa nel suo matrimonio, o un desiderio di libertà e passione, che va oltre questa specifica persona.
Paziente: Non ci avevo mai pensato così… Ma come faccio a gestire questi sentimenti così intensi?
Analista: Il primo passo è la consapevolezza. Riconosca che ciò che prova è valido, ma non necessariamente un imperativo d’azione. Segua l’ammonimento di Rilke: “Sii paziente verso tutto ciò che è irrisolto nel tuo cuore… ama le domande stesse”.
Paziente: Quindi non devo per forza agire su questi sentimenti?
Analista: Esatto. Può osservarli, esplorarli, senza necessariamente agire su di essi. Questo le darà lo spazio per comprendere meglio sé stessa e ciò che veramente desidera dalla vita e dalle relazioni.
Paziente: Ma il dolore e il desiderio sono così forti…
Analista: Il dolore e il desiderio sono parti integranti dell’esperienza umana. Le dico, con Anaïs Nin: “E venne il giorno in cui il rischio di rimanere chiuso in un bocciolo fu più doloroso del rischio di sbocciare”. Forse questo dolore è il catalizzatore per una sua trasformazione personale.
Paziente: Quindi, cosa mi suggerisce di fare concretamente?
Analista: Inizi con la pratica dell’auto-osservazione. Prenda atto dei suoi pensieri e sentimenti senza giudicarli. Esplori ciò che questa relazione rappresenta per lei al di là della persona specifica. Consideri di parlare con suo marito dei suoi bisogni insoddisfatti, se si sente sicura nel farlo. E ricordi, qualunque decisione prenderà, sarà un passo nel suo percorso di crescita.
Paziente: Grazie, dottoressa. Mi sento come se avessi una nuova prospettiva su questa situazione.
Analista: Sono lieta che lo trovi utile. Ricordi, l’amore e la passione sono forze potenti, ma la vera libertà sta nella consapevolezza e nella scelta consapevole.
Autore Raffaele Mazzei
Da bambino, mia nonna mi raccontava storie straordinarie che mi facevano sentire speciale. Storie che mi hanno insegnato che comunicare è toccare il cuore con un’intenzione pura. Non basta informare. Bisogna creare una connessione autentica con il proprio pubblico, facendogli sentire che fai parte della sua storia, del suo progetto, del suo sogno. Oggi le neuroscienze lo confermano: il coinvolgimento emotivo aumenta l’attività e la recettività cerebrale. Io ne ho fatto la mia professione. Sono Raffaele Mazzei, esperto di comunicazione e copywriter. Con il mio team di professionisti, ti aiuto a creare un messaggio che fa la differenza. Un messaggio che non impone, ma conquista. Che non manipola, ma ispira. Vuoi scoprire come? Visita il mio sito www.raffaelemazzei.it e scopri l’Arte di comunicare.
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