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Forum ‘Sustainable community. Building in urban and rural contexts’

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Suzhou & Slow Village


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Il 25 maggio ‘Suzhou & Slow Village’ a Palazzo Ca’ Tron, Venezia

Riceviamo e pubblichiamo.

In occasione del terzo capitolo del programma Across Chinese Cities – The Community, evento collaterale della 16Mostra Internazionale di Architettura di Venezia, promosso da Beijing Design Week in partnership con la municipalità di Suzhou, a cura di Michele Brunello – DONTSTOP Architettura – e Beatrice Leanza – The Global School -, venerdì 25 maggio, a partire dalle ore 10:30 nella sede di Palazzo Ca’ Tron, Santa Croce, 1957, è in programma il forum intitolato ‘Suzhou & Slow Village’.

Al forum interverranno:
Angela Vettese, Direttore IUAV Visual Arts and Fashion; Yudong Wang, Direttore Beijing Design Week; Haiyan Shi, General Manager di Beijing Design Week; Jianchun Zhu, Vicesindaco del distretto di Gusu, città di Suzhou; Carlo Petrini, Fondatore di Slow Food; Stefano Boeri, Fondatore di S.B. Architetti e Presidente della Fondazione La Triennale di Milano; Silvia Botti, Direttrice di Abitare; l’Onorevole Marina Berlinghieri; Marino Folin, Presidente della Fondazione EMGdotART di Venezia; i curatori Michele Brubello e Beatrice Leanza; Li Zhang, Caporedattore di World Architecture; Gong Dong, Fondatore di Vectur Architecture; Wenyi Wu, Co-curatore di Across Chinese/The Community; Wei KE e Anhua Chen, Curatori della sezione Slow Village; Yingpeng Zhang, Professore di architettura dell’Università di Southeast.

Attraverso gli interventi del team curatoriale e di personalità d’eccellenza italiane e cinesi, verranno ripercorsi i temi chiave del progetto espositivo presentato per la terza volta in Biennale e che quest’anno ospita un focus sulla città di Suzhou: si discuteranno nuove pratiche di pianificazione e social design per la gestione della città cinese contemporanea, partendo dall’assunto che la comunità sia un “progetto”, non”uno stato compiuto”, e che necessiti per questo della definizione di nuove pratiche di sviluppo, così da rispondere anche a problematiche legate alla disparità economica, al degrado ambientale e alla frammentazione demografica.

20 studi, tratti da contesti urbani di distretti storici, città secondarie, villaggi urbani e aree rurali di varie regioni, illustrano progetti di comunità sostenibile, basati su emancipazione, inclusività e creatività collettiva.

Il focus dedicato alla città storica di Suzhou, gemellata con Venezia dal 1980, è invece incentrato sulle indagini di un gruppo di progettisti indipendenti riguardanti il piano di rigenerazione di Pingjiang Road, esplorando l’unicità del suo contesto urbano, retaggio artigianale, e le abbondanti riserve naturali, al fine di arricchirne lo stato ecologico, economico e sociale, in un delicato equilibrio tra tutela del passato ed attuali esigenze di crescita.

Sviluppato dal Nexus Institute for Community Research, con il sostegno del governo municipale del distretto di Gusu di Suzhou, l’Open Pingjiang Project necessita di esperti da tutto il mondo per aiutare a reinventare questa antica strada. Con la ricerca condotta attraverso Across Chinese City, il governo di Suzhou si unirà a società immobiliari locali e comunità creative per avviare il progetto di comunità sostenibile.

Tra le iniziative previste ci sarà anche il Mercato dei contadini, in collaborazione con Slow Food China, per creare un mercato locale, su modello anche dell’esperienza di EATALY, volto a riscoprire la tradizione enogastronomica a filiera corta, con una rispettosa gestione delle risorse ambientali, a sostegno anche delle piccole aziende agricole presenti sul territorio.

Nel 2017 il movimento guidato da Carlo Petrini ha infatti annunciato la creazione di 1.000 “Villaggi Slow Food” in Cina a partire dal villaggio di Qiyan, Anren, nella provincia del Sichuan. Il progetto, denominato Seeds of Culture, prevede la costruzione di un museo, di una scuola e di una biblioteca a tutela delle tradizioni locali.
Stefano Boeri Architetti ha messo gratuitamente a disposizione la propria esperienza per la progettazione della biblioteca e della scuola del villaggio.

Il villaggio di Xin Tuan, in italiano Nuova Unità, è quindi il primo caso pratico di Slow Village cinese. Il sistema idrico rurale e le caratteristiche forestali nell’ovest del Sichuan forniscono al villaggio ingenti risorse naturali. L’unicità della sua cultura e la tradizionale cucina a base di peperoncino hanno reso Anren una meta turistica quotata.

Il piano di sviluppo per l’AnrenVillage è incentrato su uno sfruttamento qualitativo dello spazio, garantendo la sicurezza alimentare, tutelando la biodiversità e la produzione degli indigeni locali, a loro volta impegnati nella gestione dei servizi turistici, delle attività agricole e commerciali.

Un altro caso di Slow Village è rappresentato dal villaggio di Zhejiang nella contea di Suichang, noto per i giardini del tè e la pratica delle arti marziali. Il progetto di Slow Village prevede in questo caso la modernizzazione degli edifici ed una ricollocazione della comunità indigena anche attraverso la creazione di nuovi posti di lavoro.

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