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Fondazione San Giuseppe dei Nudi presenta libro

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Il Real Monte e Arciconfraternita di San Giuseppe dell’Opera di Vestire i Nudi, La carità tra fede, arte e storia (1740 -1890)


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La storia dell’Arciconfraternita raccontata in un affascinante volume

Giovedì 28 settembre alle ore 17:30 presso Palazzo Zevallos Stigliano, sito in via Toledo a Napoli, alla presenza di un folto pubblico, si è tenuta la presentazione del libro ‘Il Real Monte e Arciconfraternita di San Giuseppe dell’Opera di Vestire i Nudi, La carità tra fede, arte e storia (1740 -1890)’, a cura della Prof.ssa Almerinda Di Benedetto.

Moderatore della serata Gino Giaculli, caporedattore de Il Mattino, che, dopo aver brevemente introdotto l’evento ha ceduto la parola all’Avv. Ugo de Flaviis, Presidente Fondazione San Giuseppe dei Nudi, che dopo i ringraziamenti, in particolare alla curatrice, ha ricordato come la sua famiglia sia legata da circa 200 anni all’istituzione che presiede, sottolineando che il volume è solo il primo che un percorso che si prefigge di raggiungere altri traguardi di ricerca e di visibilità verso l’esterno.

L’arciconfraternita, ha continuato il Sovrintendente, è, dalle sue origini, un esempio di come lo stato sociale sia stato affermato al di fuori della chiesa, riuscendo a sopravvivere trasformandosi in fondazione, quando invece molte iniziative simili sono, nel tempo, andate a scomparire. Un prossimo passo potrebbe essere quello di approfondire i profili dei fondatori.

La parola passa poi all’Avv. Vittorio Brun, Segretario Generale Fondazione San Giuseppe dei Nudi, che ha tenuto a precisare come abbia accettato il suo incarico solo a cadenza annuale, perché la sua conferma potesse essere conseguenziale ai risultati ottenuti.

Il suo operato è partito dalla redazione di un codice etico e punta sostanzialmente alla visibilità, alla trasparenza, con la possibilità di contattare tutti i garanti in modo diretto, tramite recapiti telefonici e email, anche grazie alla realizzazione di un sito web.

Non devono essere dimenticate, inoltre, la ristrutturazione e l’apertura dell’oratorio, chiuso da decenni, ed oggi intitolato ad Aldo de Flaviis, che per circa 30 anni ha retto la carica di Sovrintendente. Il nuovo corso dovrà portare la sede di via Mancinelli ad essere teatro di convegni ed esposizioni, non ultima quella della reliquia del Bastone di San Giuseppe, da cui, tra le altre cose, deriva la tradizione popolare della “mazzarella di San Giuseppe”.

A seguire l’intervento di Nino Daniele, Assessore alla cultura, Comune di Napoli, che ha espresso il suo compiacimento per l’operato di Ugo de Flaviis, riservando un commosso ricordo ad Aldo de Flaviis.

Lo scopo è quello di valorizzare un patrimonio culturale che, come dall’etimo pater, ci è stato lasciato come eredità dai nostri padri e che abbiamo il dovere di conservare e di valorizzare per poterlo consegnare, magari accresciuto, ai nostri discendenti.

Tesori che derivano dal ruolo di capitale che Napoli ha avuto già dal ‘200, con la presenza degli Angioini. Perché avvenga tutto ciò, c’è bisogno del contributo di tutti, non solo delle istituzioni, non solo dalla città, ma anche dallo Stato e dalla comunità internazionale. Daniele ha poi posto l’accento sui valori che da sempre caratterizzano l’Arciconfraternita, come la solidarietà, la carità, sempre più accantonati da una cultura ed una società invece improntata alla competitività.

Giaculli ha poi introdotto la relazione della Prof.ssa Elvira Chiosi, Ordinario di Storia Moderna Università di Napoli Federico II, che ha elogiato i contenuti originali del libro, che esprimono un amore per la storia, l’emozione della ricerca, l’impegno di studio che di laboratorio che ne è alla base, l’importanza del progetto come laboratorio, in previsione dei quaderni che saranno frutto dei futuri lavori.

L’Arciconfraternita si colloca in un periodo di fioritura di esperienze similari a Napoli, in controtendenza con il contesto italiano, che invece ne vedeva la decadenza e scomparsa. In una breve ma esauriente esposizione, tocca poi tutti i contributi contenuti nel testo, che sviscerano i vari aspetti, architettonico, sociale, artistico, avendo come sfondo la stessa evoluzione sociale e culturale di Napoli.

Di seguito, Ugo Carughi, Presidente DO.Co.MO.MO. Italia, nel suo intervento ha elogiato l’ampio respiro dello scritto, che non è circoscritto alla sola storia dell’Arciconfraternita, ma ricostruisce in modo dettagliato importanti segmenti della storia della città di Napoli, travalicando i confini nazionali con episodi che collegano alla Spagna, alla Francia, all’Inghilterra, con il riferimento al commercio di stoffa, di arredi, non trascurando l’evoluzione della normativa in campo edilizio, assumendo, per questo, una grossa rilevanza sociologica.

Al centro, ovviamente, il ruolo di prestigio assunto dall’Arciconfraternita, la cui appartenenza è stata tanto ambita, come testimonianza delle numerose ed ingenti donazioni che in passato sono state elargite da aspiranti membri.

La chiusura dei lavori e stata invece affidata alla Prof.ssa Rosanna Cioffi, Prorettrice alla Cultura, Università della Campania Luigi Vanvitelli, che ha ringraziato ed elogiato tutti gli autori, in particolar modo la curatrice.

Il testo è frutto di un progetto di ricerca interdisciplinare, che tocca materie come l’antropologia, la sociologia, non solo la storia dell’arte, ma anche le sue applicazioni, come ad esempio il collezionismo. Un laboratorio che non ha attinto solo a documenti scritti, ma anche a spunti iconici.

Il risultato è un testo di piacevole lettura, dove è evidente la sapiente mano di docenti universitari delle diverse discipline, che sono riusciti anche a far trasparire il valore intrinseco delle opere, in termini di funzioni sociali ed antropologiche, importanza che travalica ogni considerazione sulla fattura delle stesse.

Non poteva mancare il saluto della curatrice, Prof.ssa Almerinda Di Benedetto, che sinteticamente, ha ringraziato tutti gli intervenuti invitando a sostenere l’arciconfraternita.

Prima di lasciare la suggestiva sede dell’evento abbiamo chiesto una breve dichiarazione al Segretario Generale e al Presidente e al Fondazione San Giuseppe dei Nudi, Segretario Generale Fondazione San Giuseppe dei Nudi.

L’Avv. Brun ha affermato:

La cosa più bella, secondo me, è stato l’essere riusciti a coinvolgere un numero di persone veramente rilevante attraverso un libro, che poteva anche non appassionare, sulla storia di un’arciconfraternita, invece si vede che l’arciconfraternita è ancora viva.

Ci sono delle iniziative che si possono portare avanti e noi ci impegniamo a proseguire su un percorso già avviato.

L’Avv. de Flaviis ha commentato:

Con questo volume abbiamo tentato di ricordare alla città di Napoli che esistono tanti tesori diffusi sul territorio, frutto anche della generosità della vecchia aristocrazia napoletana.
Li conserviamo, cerchiamo di difenderli, e tentiamo di promuoverlo per chi viene dopo di noi augurandoci che contribuisca ad un’idea migliore di città.

Autore Pietro Riccio

Pietro Riccio, esperto e docente di comunicazione, marketing ed informatica, giornalista pubblicista, scrittore. Direttore Responsabile del quotidiano online Ex Partibus, ha pubblicato l'opera di narrativa "Eternità diverse", editore Vittorio Pironti, e il saggio "L'infinita metafisica corrispondenza degli opposti", Prospero editore.