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‘Flowers of Taiwan III’ al MAXXI

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'Flowers of Taiwan III'


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In programma dal 23 al 26 settembre a Roma

Riceviamo e pubblichiamo.

Dal 23 al 26 settembre 2021 al MAXXI di Roma torna ‘Flowers of Taiwan’. La manifestazione è realizzata da Asiatica Film Festival, Joint Cultural Initiatives e Fondazione MAXXI, con il sostegno ed il supporto del Ministero della Cultura di Taiwan, l’Ufficio di Rappresentanza di Taipei in Italia, in collaborazione con il Taiwan Film and Audiovisual Institute, Taiwan Docs e l’Università degli Studi di Roma Tre.
Una profusione di immagini che si amalgamano tra finzione, documentari, animazione e videoarte per comprendere meglio l’essenza, l’estetica e le ossessioni tematiche dell’identità taiwanese nelle ventuno opere presentate in questa edizione. Molte in anteprima italiana, raccontano l’oggi ma anche il passato più recente dell’isola.

Cuore pulsante della terza edizione sono i video documentari del Green Team Movement, collettivo militante attivo tra il 1986 e il 1990, che ha magistralmente coniugato attivismo politico dal basso e viralità, smascherando fake news e devianti narrative mainstream filogovernative in un momento di passaggio sociopolitico e culturale cruciale per l’isola.

Parallelamente, dalla metà degli anni Ottanta, i maggiori esponenti del nuovo cinema danno visibilità internazionale ad un cinema capace di cogliere la realtà della società taiwanese in trasformazione.

Come ‘The Terrorizers’ thriller metropolitano enigmatico di Edward Yang, o ‘Dust in the Wind’ un ottimo punto di partenza per assaporare uno dei classici film cult di Hou Hsiao-hsien, entrambi del 1986 che, con ‘All Corners of the World’ del 1989 di Tsai Ming-liang, rappresentano tre pietre miliari della prima New Wave Taiwanese e si concentrano sulle esperienze di crescita, sui riti di passaggio, in parte autobiografici dei registi stessi.

Nella continuità di visioni tra Videogallery ed Auditorium, fiction e video arte, si rompono le barriere formali che segmentano l’immaginario filmico, a favore di una circolarità di rappresentazioni visive alle prese con innovazione, memoria collettiva e società post-fattuale.

Memoria e media sono al centro dei lavori del videoartista Che Yu Hsu, giovane emergente tra i più promettenti in Asia orientale, che attraverso un’animazione ricca ed originale, indaga brillantemente nell’opera ‘Lacuna’ il processo di costruzione visuale della memoria nel suo intreccio tra privato e collettivo.

Il rapporto tra memoria e identità è mirabilmente intrecciato anche nei film documentari presenti ‘This shore: A family story’ di Wu Tzu An, un collage narrativo eterogeneo di testi, suoni e immagini di repertorio in vari formati assemblati alla luce dell’esperienza personale della diaspora taiwanese negli Stati Uniti.

In anteprima italiana anche in ‘Trance we gaze’ di Chen Singing, artista prolifica sia nel campo dei documentari che della videoarte, che in questo intenso cortometraggio rivisita e incorpora rituali e fedi nella relazione tra uomini e divinità nella costante distruzione e rinascita.

Una delle più spettacolari processioni religiose a Taiwan, in cui i credenti accompagnano attraverso l’isola per otto giorni consecutivi la Dea del mare Dajia si potrà ammirare nel documentario ‘The homecoming piligrimage of Dajia Mazu’ di Huang Chun-ming del 1975, nella versione digitale restaurata dal Taiwan Film and Audiovisual Insitute con l’audio originale in taiwanese, censurato dal governo nazionalista che imponeva il mandarino come lingua ufficiale dell’isola.

‘A Lean Soul’ di Chu Hsien-che, esamina la vita e l’opera di Qi Dengshen, un ritratto intimo di uno dei più importanti e controversi scrittori taiwanesi degli ultimi cinquant’anni.

Una molteplicità di sguardi tra cielo e mare, nell’opera ‘Asia Air’ di Wu Chi Yu che attraverso la realtà virtuale ridisegna ed immagina il “possesso” del cielo e dello spazio in Asia, e nell’ipnotico lavoro di Lin Guan Ming ‘Boundless sea’ sull’osservazione in movimento dell’orizzonte marino dell’Isola.

Tra i film in anteprima italiana l’opera che ha fatto più discutere a Taiwan: ‘Silent Forest’ di Chen Nien Ko opera prima sul bullismo e la violenza all’interno di un gruppo di adolescenti con disabilità. Dell’iconoclasta Tsai Ming-liang, questa edizione presenta, oltre a ‘All Corners of the World’ primo film realizzato da Tsai, i recentissimi mediometraggi ‘Days’ presentato alla 70a Berlinale, uscirà al cinema il 14 ottobre distribuito da Double Line, e ‘The Night’, quest’ultimo presentato in anteprima alla Mostra del Cinema di Venezia, nel suo stile non narrativo, in linea con il principio dei lunghi piano sequenza, essenziali, senza dialoghi, offrono un nuovo capitolo della magistrale ricerca sul rapporto spazio tempo di Tsai.

In ‘Day’s la sua sensibilità si manifesta nel rapporto di due solitudini che s’incontrano; ‘Nigh’t girato ad Hong Kong nelle notti del movimento di protesta, ritrae un’atmosfera metropolitana sospesa nello sguardo dell’artista. I suoi corti e mediometraggi ricevono una sempre maggiore attenzione dal mondo dell’arte.

All’interno della manifestazione avranno luogo due incontri/lezioni: ‘Made in Taiwan’ a cura di Italo Spinelli e Silvia di Domenico, il racconto politico sociale dell’isola attraverso il cinema; e Fantasmi nelle tre Cine tra Cinema e Letteratura a cura di Rosa Lombardi, Università di Roma Tre, e Marco Meccarelli, Università di Macerata.

Le proiezioni verranno introdotte dagli autori e registi in video presentazioni realizzate esclusivamente per la III edizione di Flowers of Taiwan.

Ingresso gratuito
Prenotazione obbligatoria
Flower of Taiwan – MAXXI Archeoares

Tutte le proiezioni sono in lingua originale con sottotitoli in italiano.

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