‘In Europa una soluzione si trova sempre, se uno avanza progetti seri’
Riceviamo e pubblichiamo da Agenzia Toscana Notizie.
Trenta anni fa il Pecci apriva con una mostra dedicata all’Europa oggi. E proprio il museo di arte contemporanea a Prato, rinato grazie anche ai fondi europei, è stato scelto stamani, 18 dicembre, dal Presidente della Toscana Enrico Rossi, in visita in città, per raccontare ai giornalisti l’Europa che aiuta i territori e di cui troppe volte ci si dimentica.
Racconta:
Grazie all’Europa si possono realizzare tante iniziative di qualità: far rinascere quartieri che siano occasione anche di sviluppo, investire in cultura, sostenere l’innovazione delle aziende.
Certo servono istituzioni attente ed imprese pronte ad investire ed approfittare dei contributi messi a disposizione, ma in Toscana l’abbiamo saputo fare, tant’è che abbiamo speso anche le risorse che altri non hanno saputo utilizzare, aggiungendo poi ulteriori fondi regionali.
Contro la cattiva narrazione di un’Europa solo veti e burocrazia, il presidente della Toscana propone il racconto di un’Europa buona: un’Europa fatta di fondi europei che valgono, ricorda, con la quota regionale e statale lo 0,5 per cento del PIL toscano, un’Europa che grazie al mercato unico offre occasioni di sviluppo ma che
sarebbe miope ridurre ad un calcolo semplicistico di quanto diamo e quanto prendiamo
un’Europa che offre vantaggi anche grazie all’elaborazione di politiche di qualità:
non sempre perfette, che a volte vanno corrette ma sempre avanzate.
Politiche che hanno a che fare con il rispetto dell’ambiente, l’agricoltura di qualità, l’economia circolare anche oltre naturalmente all’innovazione tecnologica. In Europa insomma, riassume, è importante esserci.
Anche contro lo spauracchio della burocrazia di Bruxelles Rossi, che precisa di non volersi assolutamente candidare al Parlamento europeo, ha la sua contronarrazione.
Spiega:
In Europa una soluzione si trova sempre, se uno avanza progetti seri: basta essere aperte al dialogo.
Pungola il governo che ha tagliato le risorse destinate ai territori per la rigenerazione urbana.
Dice:
Se alle risorse europee del PIU si fossero aggiunti ulteriori risorse magari avremmo potuto finanziare altri progetti.
È critico su una eventuale ricentralizzazione delle fondi europei.
Si perderebbe il legame con i territori, il rischio sarebbe quello di far sfumare tanti piccoli e grandi investimenti diffusi. E poi i progetti nazionali sono quelli più in ritardo in questo momento.
Certo c’è anche un’Europa che al presidente Rossi non piace e che vorrebbe cambiare.
Spiega:
È quella dove domina troppo il mercato e dove le aziende possono spostare le loro produzioni approfittando di salari più bassi e dumping sociale. L’Europa è nata su due gambe: mercato unico, che è motore di sviluppo ed elemento di pace, e coesione sociale.
Su quest’ultima negli ultimi anni ci si è però fermati. Le proposte di una web tax, di una tassa sulle emissioni in atmosfera o sulle transizioni finanziarie che avrebbe permesso di quadruplicare i fondi europei sono state purtroppo accantonate.
Ma la soluzione non può essere quella di tornare indietro alla ricetta del piccolo e bello.