Home Accademia Arnau Roger E-Topic: Cronistoria commentata della ceramica in epoca borbonica

E-Topic: Cronistoria commentata della ceramica in epoca borbonica

Cronistoria commentata della ceramica nei dintorni di Napoli in epoca borbonica

Testo a cura di Ettore d’Alessandro di Pescolanciano, Senatore dell’Accademia di Arnau Roger

1743 Nasce la Real Fabbrica di Capodimonte in un edificio del Real Palazzo in Napoli, per volere del Re Carlo di Borbone. Direttore: G. Caselli.

Giugno 1743 Trasferimento della fabbrica in un edificio del Bosco Reale di Capodimonte. Direttore: L. Ottavio Schepers.

1753 – 1756  Sviluppo della produzione manifatturiera della Real Fabbrica di Caserta.

1771 Ferdinando IV incarica il Marchese Ricci di creare una nuova fabbrica nella Real Villa di Portici. Nasce il gabinetto di porcellane della Reggia di Portici. Direttore: Tommaso Perez. Inoltre Ferdinando IV incentivò notevolmente analoghe attività produttive presso fabbriche private napoletane.

1781 Il Cav. Domenico Venuti, succeduto al Perez, fonda l’Accademia del Nudo nel Palazzo Reale di Napoli.

1791 Ferdinando IV apprezza il campionario per lui prodotto dalla manifattura della Fabbrica del Duca Pasquale d’Alessandro di Pescolanciano, divenendone un estimatore.

1799 La fabbrica Reale viene abbandonata, dilapidata e saccheggiata dagli occupanti francesi, durante la Repubblica Partenopea.

1805  Direttori: Felice Nicolas, G. Milani, direttore dei pittori, F. Tagliolini, direttore modelli.

1807 La Regia Manifattura, con tutte le forme e strumentistica da lavoro, viene ceduta alla società anonima Poulard-Prod.

1816 Sotto Ferdinando IV si riconfermano tutti i diritti acquisiti da Poulard, nonché la vendita degli edifici della fabbrica.

1818 La società Poulard fallisce e la fabbrica viene venduta. Metà dell’edificio ed alcune adiacenze, compreso forme, materiali e modelli, passano di proprietà ai Sig.ri Claudio Guillard e Giovanni Tournè.

1819 L’altra metà dell’edificio dell’antica fabbrica passa a Francesco Paolo del Re, segnando la fine della fabbrica Reale.

La porcellana “chinese” nel Regno delle Due Sicilie

Reperti di ceramica in stile cinese furono rinvenuti negli scavi eseguiti nei pressi del Castello d’Alessandro in Pescolanciano, e rappresentano quella porcellana detta “chinese” molto diffusa nel XVIII sec. nel Regno napoletano. L’importazione di questi manufatti si fa risalire al XVI sec. ad opera di mercanti portoghesi, olandesi ed inglesi.

Il gusto della “cineseria” prevalse nell’arte della ceramica, presso numerose Corti d’Europa, a tal punto da divenire una forma di “sindrome”. In breve tempo si diffuse, e lungo tutto il corso del Settecento, l’uso di arredi ed oggetti in stile orientale o cinese (tavolini alla cinese, burò d’Inghilterra indorato alla cinese con specchi etc.).

Fu anche fondato a Napoli, in maniera ufficiale nel 1732, il “Collegio dei Cinesi” ad opera del missionario ed orientalista Matteo Ripa, che ospitava studenti asiatici con le loro costumanze.

Le tipologie di porcellana diffuse nel regno napoletano

La porcellana prodotta in Napoli si distingueva in:

Porcellana dura: trattasi di pasta semivetrificata, finemente granulosa, translucida, poco fusibile. Composta di una soluzione di una sostanza infusibile, il caolino, ed un’altra non plastica e fusibile (fondente), feldspato solo o mescolato al gesso, al carbonato di calce e quarzo.

Porcellana tenera: trattasi di pasta meno refrattaria rispetto alla porcellana dura. Comprende diverse varietà:

• “porcellana vetrosa o francese“, la cui composizione è simile a quella del vetro ed è formata da un silicato doppio di potassio ed alluminio non fuso completamente. E’ coperta normalmente con vernice piombifera;

• “porcellana tenera inglese”, pasta composta di caolino, terra di pipe, silice piromaca, pegmatite decomposta con gesso e cenere di ossa. Si ricopre con pegmatite decomposta, creta bianca, silice piromaca, borace ed ossido di piombo.

Albarelli di tipo Donatone con la raffigurazione dello stemma ducale della famiglia d'Alessandro, caricato su croce di Malta
Albarelli di tipo Donatone con la raffigurazione dello stemma ducale della famiglia d’Alessandro, caricato su croce di Malta
Albarelli prodotti nella fabbrica pescolancianese del Duca Pasquale d’Alessandro
Albarelli prodotti nella fabbrica pescolancianese del Duca Pasquale d’Alessandro
Albarelli in stile "chinese" prodotti nella fabbrica pescolancianese del Duca Pasquale d'Alessandro
Albarelli in stile “chinese” prodotti nella fabbrica pescolancianese del Duca Pasquale d’Alessandro