In scena a Roma il 18 e 19 gennaio
Riceviamo e pubblichiamo.
Dopo il successo di ‘Quando arriva Briseide’, Selezione In-Box 2024/25, e ‘Il Compleanno di Niki’, Roma Fringe Festival 2024, PaT – Passi Teatrali torna sulle scene romane con ‘Discorsi senza punto mentre la verità ciao’, vincitore della I edizione del concorso ‘PaT – Passi Teatrali’ per la drammaturgia italiana contemporanea.
Il testo, scritto a quattro mani da Rodolfo Ciulla e Aureliano Delisi, ha vinto anche il premio di drammaturgia contemporanea ‘Shakespeare is now’, 2019, ed è stato finalista a ‘Drammi di forza maggiore’, 2021.
Lo spettacolo arriverà a Roma sabato 18 e domenica 19 al Teatro Trastevere.
‘Discorsi’ si interroga sul senso della vita: perché siamo qui?
Qual è il significato ultimo della nostra esistenza?
E che cosa dobbiamo farne – di questa e delle altre che, forse, verranno?
Queste domande hanno assillato l’umanità fin dall’alba dei tempi, pungolando le menti di filosofi come Kant, Kierkegaard e Schopenhauer, scrittori come Dostoevskij, Proust e Ligotti, e umoristi del calibro di Douglas Adams e dei Monty Python.
‘Discorsi’ riprende lo spirito di questi ultimi, dando vita a un susseguirsi di vicende surreali apparentemente scollegate: ma le apparenze, si sa, ingannano.
A porsi la domanda delle domande troviamo un ginocchio e un gomito, un diavolo e un uomo apatico, un supereroe e sua moglie, un leone e un’antilope, la Terra e il Sole.
Personaggi diversi eppur attanagliati dallo stesso desiderio bruciante di trovare una verità assoluta, che continua, sempre e in modo frustrante, a sfuggire di mano.
Note di regia
‘Discorsi’ mi ha colpito come una folgore: è spiazzante, esilarante, stimolante, e tante altre cose che finiscono in ‘ante’. È un testo-iceberg, con una molteplicità di livelli di lettura e una complessità che sono nascosti a un primo sguardo, ma emergono con prepotenza con il passare dei minuti.
‘Discorsi’ abbraccia la poliedricità della natura, umana e non, raccontandola in tutte le sue forme, e alternando con maestria leggerezza e dramma per raccontare la cosa più semplice e complessa che ci sia: la vita.
Una vita fatta di ostacoli, cadute, sforzi che sembrano destinati a non finire mai. Una vita vissuta di corsa, senza fermarsi mai, inseguendo un traguardo che pare allontanarsi sempre più: una maratona.
Questa è l’idea che ha guidato la messa in scena dello spettacolo: i personaggi come maratoneti, corridori senza volto che solcano le strade della vita. Le loro identità sono fugaci, effimere: etichette che ci appiccichiamo addosso senza sapere perchè, abbandonate nel magazzino di ruoli creato della società contemporanea, in cui tutti possono essere tutto e finiscono, paradossalmente, per non essere niente.
La vita è il ruolo che ci assegniamo, o quello che decidiamo di prenderci? O, forse, la vita va oltre i ruoli, ma siamo divenuti incapaci di farne a meno, spinti dal nostro desiderio di incasellare, categorizzare, ridurre l’orribile incertezza che ci circonda per creare un ordine illusorio?
Scegliendo di essere qualcosa – qualunque cosa scegliamo la finitezza dell’essere e rinunciamo alle infinite possibilità del non-essere, sacrificando la proteiforme capacità umana di reinventarsi ancora, e ancora, e ancora.
Pier Vittorio Mannucci
Teatro Trastevere Il Posto delle Idee
Via Jacopa de’ Settesoli, 3
00153 Roma
Orari spettacolo
feriali ore 21:00
festivi ore 17:30
Informazioni di biglietteria
prevista tessera associativa
intero euro 13,00
ridotto euro 10,00
Contatti:
06-5814004 / 328-3546847
info@teatrotrastevere.it
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