Coinvolti 1.659 professionisti. Tanti progetti ed aziende protagonisti. 17 Paesi nel mondo beneficiari
Riceviamo e pubblichiamo da Agenzia Toscana Notizie.
Nel 2007 è stata costituita la Rete di cooperazione sanitaria toscana. Alla fine del 2012 è nato il Centro di salute globale, che ha sede al Meyer, e dal 2021 il sistema sanitario regionale collabora con l’Agenzia italiana per cooperazione allo sviluppo.
Una storia di impegno e solidarietà, a vantaggio della salute di chi abita in Paesi dove il diritto alla salute è meno garantito o l’aspettativa di vita peggiore.
Di questi diciassette anni la Toscana ha raccontato oggi, nel corso di una convegno a Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze, gli ultimi dieci.
Numeri e progetti
Numeri importanti, che hanno visto il coinvolgimento di 1659 professionisti del sistema sanitario intervenuti in diciassette nazioni diverse, oltre cinquemila operatori formati in quei paesi e progetti con un costo di appena 19 centesimi a toscano per garantire il diritto alla salute globale.
Risorse e forze in campo che hanno permesso, ad esempio, di prendere in carico 12 mila persone affette da malnutrizione cronica o permettere ad altre 25 mila di accedere ad acqua potabile.
Tanti progetti e più aziende protagoniste, collaborazioni strategiche e contaminazioni virtuose con terzo settore ed imprese e finanziamenti concentrati per il 60% sull’Africa, il 22% a vantaggio dell’America Latina, l’11% nei Balcani in Europa e per il 5% nel Medio Oriente.
In Albania è intervenuta l’Azienda ospedaliero universitaria pisana, il Meyer e l’ASL Toscana Sud Est, in Eritrea, Burkina Faso, Libia, Etiopia e Tunisia di nuovo il Meyer, l’azienda di Careggi in Bolivia, l’ASL Toscana Centro in Palestina e Saharawi, in Kosovo Meyer e Aoup insieme, in Kenya ASL Toscana Centro, Meyer, Azienda ospedaliero universitaria senese e ASL Toscana Sud Est, l’ASL Nord Ovest in Nicaragua, in Perù ASL Sud Est e Meyer, in Senegal l’ASL Toscana Centro, il Meyer e la Nord ovest, in Sudan il Meyer e la Sud Est, in Tanzania Careggi, il Meyer e la Nord Ovest e in Uganda Careggi, Meyer, Azienda ospedaliero universitaria senese e ASL Toscana Sud Est.
Cooperazione e Toscana
La legge regionale toscana sulla cooperazione sanitaria prevede che, nello svolgere la loro attività nel sistema sanitario pubblico, gli operatori sanitari possano dedicare un mese l’anno di lavoro in un ospedale di zone bisognose.
Nei paesi beneficiari si è lavorato per rafforzare infrastrutture sanitarie, trasferire competenze e migliorare l’accesso ai servizi essenziali. In Toscana il ritorno di esperienze e competenze, sviluppate anche dai professionisti coinvolti che hanno avuto l’opportunità di confrontarsi con realtà complesse, ha contribuito a migliorare la capacità di risposta del sistema sanitario regionale, rendendolo più resiliente e innovativo.
Un mese fa, a novembre, la giunta regionale ha approvato il nuovo piano operativo triennale fino al 2026 per la cooperazione sanitaria internazionale e la salute dei migranti.
Un impegno che si inserisce in un contesto globale sempre più complesso, caratterizzato da disuguaglianze sociali, cambiamenti climatici e crisi umanitarie, dove la salute diventa un diritto fondamentale da promuovere e tutelare.