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Delegazione Napoli e Campania SMOCSG celebra Esaltazione Santa Croce

Esaltazione Santa Croce

Appuntamento il 14 settembre presso la Chiesa Magistrale di Napoli

La Delegazione di Napoli e Campania del Sacro Militare Ordine di San Giorgio celebra a festa dell’Esaltazione della Santa Croce domenica 14 settembre 2024 alle ore 19:00 presso la Chiesa Magistrale nell’omonimo complesso monumentale del Real Monte e Arciconfraternita di San Giuseppe dell’Opera di vestire i Nudi in via San Giuseppe dei Nudi 72 a Napoli.

Con la festa dell’Esaltazione della Santa Croce – che costituisce, insieme alla festa di San Giorgio Martire, l’evento religioso più importante e sentito della Sacra Milizia – non si esalta la crudeltà della Croce, ma dell’Amore che Dio ha manifestato agli uomini accettando di morire in Croce.

Pur essendo Dio, Cristo umiliò se stesso facendosi servo. Questa è la gloria della Croce di Gesù. Per questo la celebrazione nel tempo moderno assume un significato ben più alto del semplice seppur favoloso ritrovamento da parte della pia madre dell’Imperatore Costantino, Sant’Elena.

Non ci sia per noi altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo. Egli è nostra salvezza, vita e risurrezione; per mezzo di lui siamo stati salvati e liberati
(Cfr. Gal 6,14).

La solenne Celebrazione Eucaristica per la festa dell’Esaltazione della Santa Croce sarà presieduta dal Cappellano Capo della Delegazione di Napoli e Campania, Fra Sergio Galdi d’Aragona, Cappellano di Giustizia, Commissario Generale di Terra Santa in Napoli (Campania, Abruzzo, Basilicata, Calabria e Puglia).

“Quando sarò innalzato da terra,
attirerò tutti a me”
dice il Signore
(Gv 12,32)

L’Esaltazione della Santa Croce ci fa conoscere un aspetto del suo cuore che solo Dio stesso poteva rivelarci: la ferita provocata dal peccato e dall’ingratitudine dell’uomo diventa fonte, non solo di una sovrabbondanza d’amore, ma anche di una nuova creazione nella gloria.

Attraverso la follia della Croce, lo scandalo della sofferenza può diventare sapienza, e la gloria promessa a Gesù può essere condivisa da tutti coloro che desideravano seguirlo. La morte, la malattia, le molteplici ferite che l’uomo riceve nella carne e nel cuore, tutto questo diventa, per la piccola creatura, un’occasione per lasciarsi prendere più intensamente dalla vita stessa di Dio.

Con questa festa la Chiesa ci invita a ricevere questa Sapienza divina, che Maria ha vissuto pienamente presso la Croce: la sofferenza del mondo, follia e scandalo, diventa, nel sangue di Cristo, grido d’amore e seme di gloria per ciascuno di noi.

O Croce Santa,
per te il mondo è rinnovato, abbellito,
in virtù della verità che splende
e della giustizia che regna in Lui.

Inno Vexilla regis
Vexilla regis prodeunt,
fulget crucis mysterium,
quo carne carnis conditor
suspensus est patibulo.

Confixa clavis viscera
tendens manus, vestigial
redemptionis gratia
hic inmolata est hostia.

Quo vulneratus insuper
mucrone diro lanceae,
ut nos lavaret crimine,
manavit unda sanguine.

Inpleta sunt quae concinit
David fideli carmine,
dicens nationibus:
regnavit a ligno Deus.

Arbor decora et fulgida,
ornata regis purpura,
electa, digno stipite
tam sancta membra tangere!

Beata cuius brachiis
pretium pependit saeculi
statera facta est corporis
praedam tulitque Tartari.

Fundis aroma cortice,
vincis sapore nectare,
jucunda fructu fertili
plaudis triumpho nobili.

Salve ara, salve victima
de passionis gloria,
qua vita mortem pertulit
et morte vitam reddidit.

* * *

Del Monarca s’avanza il vessillo:
Della Croce rifulge il mistero,
Onde a morte distrusse l’impero
El che a tutti la vita rendé.

Del Divino Paziente le mani
Qui trafissero i chiodi ferali:
E a riscatto di tutti i mortali
Qui l’Eterno olocausto si fè.

Qui da barbara lancia si vide
Il divino costato trafitto,
E a mondarci del primo delitto
Sangue insieme con acqua versò.

E fu allor che del regio profeta
Si compié la famosa parola,
Lorché disse: Israel, ti consola,
Che l’Eterno da un legno regnò.

O dell’ostro regal rivestito,
Arbor santo, fra mille, tu solo
Del Signor della terra e del polo
L’almo corpo trascelto a toccar.

La salute del mondo sostennero
Le tue braccia tre volte beate,
E le schiere d’Abisso, spogliate,
Di lor preda, si vider tremar.

Salve, Croce, che l’unica speme
Sei dell’uomo: tu compine i voti;
Per te cresca la grazia ai devoti,
E de’ rei si cancelli l’error.

Ogni spirto ti lodi, gran Triade,
E di lor che a salvezza Tu guidi,
Per la croce muovanti i gridi,
E li guarda con occhio d’amor.