Il mondo è cambiato così in fretta che a volte non ci riconosciamo più nei noi stessi del passato.
C’erano giorni in cui per avere un’informazione si consultava un libro, per un consiglio si parlava con un amico e tantissime attività si facevano di persona, guardandosi negli occhi.
Oggi tutto avviene in pochi secondi, tramite uno schermo. Internet e gli smartphone hanno rivoluzionato il nostro modo di vivere, e con loro anche il rapporto con le istituzioni che un tempo erano fatte di persone, sguardi e strette di mano.
Molte di queste attività è un piacere che possano essere demandate come, ad esempio, non fare la fila ad uno sportello in banca per ritirare contanti, fare un bonifico o pagare una bolletta.
Ma siamo sicuri che sia tutto positivo?
Una volta, entrare in banca era un rito. Aprivi la porta, salutavi l’impiegato allo sportello, scambiavi due chiacchiere con il direttore, e se c’era bisogno di un prestito, contavano la tua faccia, il buon nome della famiglia, magari il lavoro di tuo padre.
Oggi, in banca non entri nemmeno più.
O meglio, la banca sta in tasca, dentro uno smartphone.
Gli sportelli fisici chiudono, gli impiegati spariscono. Quelli che restano sembrano più guardiani di un museo che consulenti: ti indirizzano a un sito, a un’app, a un call center.
Per il resto, il tuo destino finanziario è nelle mani di un algoritmo. Non importa chi sei, dove abiti, chi ti conosce o se il direttore gioca a carte con tuo padre. Quello che conta è il tuo credit score, una fredda valutazione statistica basata su numeri e modelli matematici.
Basta un clic per sapere se avrai un prestito o se verrai respinto. L’Intelligenza artificiale analizza il tuo comportamento finanziario, incrocia i dati, valuta il rischio.
Sei solvibile? Hai un reddito costante? I tuoi pagamenti sono puntuali? Se la macchina dice sì, il prestito arriva in pochi minuti. Se dice no, nessuno si prenderà il disturbo di spiegarti il perché. Il verdetto è insindacabile, senza appelli.
Ma non è solo questione di prestiti.
L’Intelligenza artificiale decide anche su investimenti, assicurazioni, mutui. E il fenomeno si allarga. Se prima era un lusso per pochi, oggi è la norma per tutti.
La Consob ha studiato come l’IA venga usata nella gestione patrimoniale: sempre più investitori si affidano a modelli matematici per scegliere dove mettere i propri soldi. Anche qui, addio all’intuito del consulente finanziario. L’IA promette di ridurre il rischio, ma chi vigila sulle sue decisioni?
La Banca d’Italia ha analizzato il fenomeno nel credit scoring: le nuove tecnologie stanno abbattendo le barriere per chi ha poca storia creditizia. Può sembrare un progresso: anche chi non ha mai chiesto un prestito può ottenerlo grazie all’analisi di dati alternativi, come bollette pagate puntualmente o acquisti tracciati.
Ma a quale prezzo?
Il rischio è che un’anomalia, un errore nei dati, ti marchi per sempre. Il direttore di banca di una volta poteva concederti fiducia. Un algoritmo, no.
Siamo passati da un mondo fatto di relazioni personali a uno governato dai numeri. Forse più efficiente, sicuramente meno umano. E in questa rivoluzione silenziosa, il vero pericolo è che, dietro uno schermo e una serie di codici, la banca non sia più tua alleata, ma solo un’entità astratta che decide il tuo destino senza guardarti in faccia.
Un tempo, quando uscivi dalla banca con il prestito in tasca, stringevi la mano al direttore. Sapevi che, nel bene o nel male, qualcuno aveva valutato la tua storia, il tuo carattere, magari la tua capacità di mantenere la parola data. Era un giudizio umano, fallibile forse, ma comprensibile.
Oggi, quando chiudi l’app, ti resta solo il dubbio di cosa l’algoritmo abbia visto di te che nemmeno tu sai. Un numero fuori posto? Un acquisto ritenuto insolito? Un calo temporaneo del conto corrente?
Non c’è modo di saperlo, perché la banca digitale non ti parla, non ti spiega, non ti giustifica. Ti classifica, ti analizza, ti etichetta.
E se domani il tuo punteggio scende, potresti scoprire che il credito che ieri ti era concesso oggi ti è negato, senza che nessuno ti abbia mai guardato negli occhi.

Autore Gianni Dell'Aiuto
Gianni Dell'Aiuto (Volterra, 1965), avvocato, giurista d'impresa specializzato nelle problematiche della rete. Di origine toscana, vive e lavora prevalentemente a Roma. Ha da sempre affiancato alla professione forense una proficua attività letteraria e di divulgazione. Ha dedicato due libri all'Homo Googlis, definizione da lui stesso creata, il protagonista della rivoluzione digitale, l'uomo con lo smartphone in mano.