Colasanti: ‘Servono interventi immediati, pena la chiusura di interi comparti’
Riceviamo e pubblichiamo.
Il settore del florovivaismo laziale rischia di pagare a caro prezzo il blocco delle vendite causato dal diffondersi del Covid-19, o Coronavirus; continuo e disperato, infatti, è l’appello dei florovivaisti, che vedono giorno dopo giorno andare perso il proprio lavoro nella stagione più rappresentativa e remunerativa del florovivaismo qual è la primavera.
Lo afferma il Presidente della Copagri Lazio Guido Colasanti.
Prosegue il Presidente:
L’emergenza sanitaria che stiamo attraversando sta mettendo in ginocchio un intero comparto dell’agricoltura regionale, che rischiamo seriamente di non recuperare se non verranno adottati provvedimenti atti a garantire alle imprese di poter sopperire alla crisi e avere liquidità per poter ripartire.
I florovivaisti hanno in pratica perso l’intero lavoro fatto durante l’inverno e perderanno quasi sicuramente anche quello dei prossimi mesi. Quello attuale sarebbe stato il momento di maggiore vendita trovandoci a ridosso della Pasqua; il blocco delle vendite, invece, farà segnare perdite rilevanti.
Una situazione di analoga gravità si registra per il comparto della zootecnia. Ci troviamo nel periodo di massima produzione e gli allevatori non possono diminuire, da un giorno all’altro, la loro produzione; al contrario, continuano a ricevere lettere che chiedono di dimezzare o addirittura azzerare il conferimento nelle centrali e nei caseifici.
Nel Lazio, a risentirne maggiormente sono i produttori di latte di bufala, i cui magazzini di stoccaggio sono pieni e che si stanno confrontando con il concreto rischio di dover gettare via il prodotto.
In ragione di ciò, facciamo appello alle istituzioni affinché si agisca subito; deve essere questa la nostra priorità prima che sia troppo tardi e che le conseguenze diventino irreparabili. Lo dobbiamo al coraggio e alla dignità dei tanti produttori che stanno affrontando con grande responsabilità questa grave emergenza.