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Come la Spiga sta alla Rosa

Spiga e Rosa

Nella tradizione esoterica e massonica, la simbologia non è mai casuale: ogni elemento,  forma e colore, racchiudono insegnamenti profondi, accessibili solo a chi ha occhi per vedere e orecchie per intendere.

Tra i simboli meno frequentemente analizzati, ma di straordinaria potenza evocativa, vi sono la spiga e la rosa, che insieme raccontano il ciclo della vita iniziatica, la tensione tra materia e spirito, la necessità della trasformazione e l’armonia tra passato, presente e futuro.

La spiga, come emblema di nutrimento, fatica e rinascita, è uno dei più antichi simboli dell’umanità. Essa richiama il lavoro della terra, l’impegno silenzioso della semina, la speranza nel raccolto e, infine, l’abbondanza che sfama il corpo e, metaforicamente, lo spirito.

In Massoneria, rappresenta il lavoro incessante dell’iniziato: la coltivazione di sé, la disciplina, l’umiltà e il frutto che si ottiene solo attraverso la costanza.

La spiga non cresce da sola: richiede cura, tempo e rispetto delle stagioni. Così l’uomo “libero e di buoni costumi” apprende che il cammino iniziatico è lento, impegnativo, ma profondamente rigenerante.

Per aspera ad astra, attraverso le difficoltà si giunge alle stelle: la spiga è, quindi, anche promessa di elevazione.

Nel rituale massonico, appare come segno di abbondanza spirituale, ma anche come monito: non si può raccogliere senza aver prima seminato e non si può nutrire gli altri se prima non si è nutrita la propria anima.

La rosa, come simbolo del mistero, dell’amore e della trasformazione, nel suo splendore e fragilità, racchiude un universo simbolico complesso. È il fiore dell’amore universale, ma anche della conoscenza velata, della purezza che attraversa la sofferenza, le spine, e della bellezza che sboccia nel silenzio interiore.

In molte tradizioni esoteriche, è anche sigillo del segreto, sub rosa, ovvero ciò che si deve custodire nel cuore del tempio interiore.

Nel contesto massonico, è il simbolo della trasformazione alchemica, dell’elevazione dal piombo dell’ignoranza all’oro della sapienza. È figura della speranza che non si spegne, dell’amore fraterno che consola e dell’ideale di perfezione verso cui il Massone tende.

Unita alla spiga, la rosa offre un equilibrio tra spirito e materia: l’una radicata nella terra, l’altra slanciata verso il cielo.

Fede, speranza e una Massoneria del presente. Oggi più che mai, in un mondo lacerato da conflitti interiori ed esteriori, la Libera Muratoria è chiamata a rinnovarsi senza tradirsi. Non per inseguire mode, ma per rispondere ai bisogni autentici dell’uomo contemporaneo.

La spiga e la rosa ci offrono una chiave simbolica per questo cammino.

La prima ci parla della fede nel lavoro, nella possibilità che ogni individuo, ogni Fratello, possano costruire, giorno dopo giorno, un Tempio interiore più saldo, una società più giusta.

La seconda ci invita alla speranza, alla fiducia che anche nella notte più buia possa sbocciare la luce dell’armonia, dell’amore, della verità.

Vivere “il qui ed ora”, non significa dimenticare la Tradizione, ma incarnarla. Significa rendere i simboli vivi, operanti, non relegati alle carte rituali ma agiti nel mondo.

Come Massoni, siamo chiamati a fare della nostra vita un ponte tra ciò che è stato e ciò che sarà, perché solo così potremo essere veramente iniziati: non spettatori, ma operai del divenire.

Nel solstizio d’estate, durante le agapi, non è raro vedere doni simbolici composti da spighe e rose: un omaggio alla Natura, ma anche alla dimensione interiore del Massone che riflette sul proprio operato. Le pause rituali, come quelle estive, non sono vuote ma spazi di contemplazione, proprio come la terra che riposa tra un raccolto e l’altro.

La Massoneria che sogniamo è quella che accoglie la spiga e la rosa non solo come ornamento, ma come manifesto di un nuovo Umanesimo iniziatico. Un’istituzione che si nutre del grano della saggezza antica e profuma della rosa della sensibilità moderna.

Fiat Lux, che si faccia luce. Ma che questa luce sia nutrita dalla sostanza, la spiga, e colorata dall’amore, la rosa.

Che ogni Fratello, nel silenzio del proprio Tempio interiore, possa coltivare la sua spiga e lasciar sbocciare la sua rosa. Che la Fede nel cammino, la Speranza nel miglioramento e la Carità del cuore siano le tre colonne su cui edificare una Massoneria viva, attuale, ma fedele alle sue radici.

In te, Domine speravi, non confundar in aeternum.
Salmo 70 (71)

Autore Rosmunda Cristiano

Mi chiamo Rosmunda. Vivo la Vita con Passione. Ho un difetto: sono un Libero Pensatore. Ho un pregio: sono un Libero Pensatore.