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Chuck Robbins, Ceo di Cisco Corporation, al Museo di Capodimonte

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Chuck Robbins al Museo di Capodimonte


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‘Sono molto colpito da questi giovani talenti e dalla loro creatività. Capodimonte? Un vero capolavoro’

Riceviamo e pubblichiamo dall’Ufficio Stampa del Museo e Bosco di Capodimonte.

Tappa al Museo di Capodimonte per Chuck Robbins Ceo di Cisco Corporation, per la prima volta a Napoli per annunciare l’avvio di una partnership della sua multinazionale con l’Università Federico II.

Prima dell’incontro nell’auditorium federiciano di San Giovanni a Teduccio con il rettore Gaetano Manfredi e i vertici istituzionali campani e il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, Robbins ha voluto visitare la Reggia di Capodimonte accompagnato dal direttore del Museo e Real Bosco, Sylvain Bellenger.

Con lui anche anche dall’ad di Cisco Italia Agostino Santoni, l’assessore regionale all’Innovazione Valeria Fascione, il professore Giorgio Ventre, specialista di reti impegnato in prima fila nella valorizzazione del polo universitario di San Giovanni a Teduccio e Giovanni Lombardi di Tecno.

Un’ora nel salone Camuccini per ascoltare la presentazione di quattro giovani star up italiane: le napoletane Evja, digitalizzazione applicata all’agricoltura, e Apptripper, digitalizzazione culturale dell’esperienza emozionale legata all’arte, la romana Stamplay, connessione tra software, e Alleantia con sede a Pisa, industria 4.0.

Ha detto Robbins:

Sono molto colpito da questi giovani talenti e dalla loro creatività

e su Capodimonte ha affermato:

Un vero capolavoro

e guardando il Vesuvio:

capisco perché i Borbone hanno costruito qui la reggia.

Prima di raggiungere Gentiloni nel polo federiciano di San Giovanni a Teduccio, Robbins ha visitato velocemente la sala Tiziano che introduce la collezione Farnese e non ha resistito ad immortale con il suo smartphone ‘La Madonna col bambino e due angeli’ di Botticelli (1468-1469 ca).

Ha affermato il direttore Sylvain Bellenger:

Sono orgoglioso che Robbins abbia scelto Capodimonte come luogo simbolo della città.

Essere in ritardo tecnologico qualche volta può essere un vantaggio per abbracciare meglio il futuro e non essere invasi da una modernità già obsoleta.

Noi partiamo da zero e siamo pronti ad entrare nella contemporaneità più attuale; l’utilizzo delle nuove tecnologie rappresenta una rivoluzione culturale come l’accesso diffuso a internet.

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