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C’è Tempo – Fotografie stonate dei miei destini

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C’è un tempo annegato e uno segreto, un tempo distante che ha roba degli altri, un momento che era meglio partire e quella volta che noi due era meglio parlarci.
Ivano Fossati

Era il 2003, quando il noto cantautore Ivano Fossati diede artisticamente alla luce l’album ‘Lampo Viaggiatore’, in cui era incluso il brano ‘C’è Tempo’. Una canzone che scandisce i singoli momenti della vita, fotografandoli in istanti in cui si mescolano alchemicamente sogni e realtà, pensiero e materia, vita e morte.

Un tempo, quello di Fossati, che racchiude il senso del vivere e del sentire, attimo dopo attimo, ogni esperienza che la vita riserva. Un raccontare alla persona che ama il susseguirsi delle stagioni della vita, senza se e senza ma, come uno scatto continuo di fotografie per immortalare momenti.

Ma cosa fotografa il Tempo?

Quando si ha il coraggio di riaprire un vecchio e polveroso album fotografico, il passato, inevitabilmente, rientra nel presente e del futuro non si ha che la percezione di un illusorio bagliore in lontananza. Si guardano quelle foto; alcune di cui si è fieri, altre che ricordano persone così come erano o che magari non ci sono più; altre ancora che riguardano te, dove proprio di te stesso non ritrovi più nulla, perché lì, oramai, non ci sei più da quel tempo.

Sono le fotografie stonate, quelle che ti hanno scattato mentre avevi un’immagine ma in te c’erano altri mondi che pulsavano e si facevano strada nella quotidianità che eri costretto a vivere per dovere, per far piacere, per essere come tanti, o forse per apparire come gli altri. E intanto, silenziosamente, senza far parola con nessuno prendevi la tua strada verso chi, un giorno, in quel tempo così relativo e a tratti ingannevole, avresti risvegliato dentro di te.

Non esiste un solo destino, ma tanti destini, già, tanti miei destini per quante fotografie stonate mi hanno scattato e che ho conservato nel baule della mia memoria. Non esiste un’unica strada, un unico sentiero, bensì, molteplici e variegate direzioni che dipendono solo ed esclusivamente da ogni propria, singola, consapevole scelta.

Accettare il senso di tutte quelle fotografie stonate ti dona libertà, e ottenere quel particolare tipo di libertà, ti concede potere sulla tua identità personale.

Si stringono mani, si concedono abbracci, ci si perde a volte in occhi che non ti appartengono ma a cui nemmeno appartieni, ma l’affermazione della tua reale identità vanifica ogni barlume di paura e di timore che tenta di attanagliarti l’anima, cercando di tirarti via il respiro.

Il destino non ti conduce a una sola fermata; i tuoi destini convergono verso la realizzazione di te stesso come persona, come essere umano, come vita tra le vite altrui, che altro non sono che prove ed esperienze per il tuo Spirito Immortale.

Si abbraccia l’amicizia, si scambia l’affettività, si dona fraternità, ci si fonde nell’autenticità dell’Amore, si costruiscono esperienze su fallimenti e successi, e intanto, si impara a vivere.

Per quanto ci si possa sentire smarriti e disperati in notti senza respiro di speranza e di angosciose paure, se si dà ascolto alla voce dell’intuito, tutto, ogni cosa può mutare in forma e sostanza.

Aprire la porta di casa e uscire è la prima forma di coraggio di ognuno di noi che accetta di vivere ancora un altro giorno, in questo mondo che si fonde e si confonde in paradisi infernali.

C’è tempo, il giusto tempo per ogni singola azione dell’umano divenire; nella vita di una persona possono esserci migliaia e migliaia di fotografie stonate, da cui discendono decine e decine di nuovi e diversi destini, ma l’importante è non restare mai imprigionato in una fotografia sbiadita, senza speranza, senza colori, senza destino per mancanza di volontà o troppa paura.

È tempo che sfugge, niente paura che prima o poi ci riprende perché c’è tempo c’è tempo, c’è tempo, per questo mare infinito di gente.
Ivano Fossati – C’è Tempo

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Autore Antonio Masullo

Antonio Masullo, giornalista pubblicista, avvocato penalista ed esperto in telecomunicazioni, vive e lavora a Napoli. Autore di quattro romanzi, "Solo di passaggio", "Namastè", "Il diario di Alma" e "Shoah - La cintura del Male".