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Cave toscane, Rossi: ‘Formare lavoratori e spinta a economia circolare’

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Piano cave Massa


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Elaborate linee guida condivise sulla sicurezza e sul rispetto dell’ambiente

Riceviamo e pubblichiamo da Agenzia Toscana Notizie.

Il progetto straordinario sulla cave deve diventare qualcosa di stabile e duraturo.
Il Presidente della Toscana Enrico Rossi ripete quello che già aveva anticipato due giorni fa a Lucca, dove già era stato fatto il punto sul protocollo firmato nel 2016.

Il progetto non solo ha aumentato quantità e qualità dei controlli: ha creato sensibilità diffuse tra i lavoratori e gli imprenditori, ha portato ad elaborare linee guida condivise sulla sicurezza e sul rispetto dell’ambiente che hanno chiarito zone d’ombra.

Dice:

Sarebbe un peccato che non avesse continuità. E in questo ci potrebbe aiutare il regionalismo differenziato.

Tra gli ambiti di maggiore autonomia richiesti al governo e previsti dalla Costituzione, la Toscana ha infatti inserito nell’elenco anche ambiente e sicurezza sul lavoro.

Ma per il futuro dell’attività di estrazione nelle cave tre temi, secondo il presidente, si impongono sopra gli altri, già tutti in agenda per settembre: la formazione che deve partire fin dalla scuola, il riutilizzo dei residui di lavorazione e una premialità nel rinnovo delle concessioni per chi garantisce piani di di sviluppo, crescita dell’occupazione sul territorio e salvaguardia ambientale.

Per la formazione l’idea di Rossi è quella di un istituto tecnico superiore, due anni post diploma come già ne esistono undici in altri distretti della Toscana, con programmi didattici concertati con gli imprenditori, ma vocati in questo caso alla lavorazione nelle cave e nei laboratori: trenta o quaranta diplomati l’anno, per qualificare l’occupazione in montagna e in azienda e creare

una classe dirigente intermedia con una maggiore sensibilità ambientale, sulla sicurezza ma anche per la valorizzazione dei prodotti.

Una scommessa, su cui

serve però la collaborazione degli imprenditori.

Senza infatti non si può fare.

Per favorire l’economia circolare Rossi propone un piano cave che parta dell’idea che

ciò che serve per la costruzione delle opere pubbliche deve scaturire, in prima battuta, dall’uso dei residui di lavorazione, se compatibile. Tra i residui eventualmente da valorizzare c’è anche la marmettola. Faremo una legge che imponga una collocazione più sicura a questi residui.

Poi c’è il tema della concessioni. Il presidente ribadisce la sua non contrarietà, dice, a vincolare il rinnovo del diritto d’uso e di scavo in cambio di precisi impegni.

Sottolinea:

Sono pronto a discuterne se gli imprenditori presentano un piano industriale che valorizzi la salvaguardia dell’ambiente, la sicurezza e la creazione di posti di lavoro.

Un premio a fronte di uno sforzo ripetuto e continuo, a partire da chi ha già messo in campo azioni positive.

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