Da settimane si respira già il profumo d’estate, nell’aria frizzante di fine primavera quando il dolce zefiro si unisce alla fresca brezza marina e le spiagge si coprono di bagnanti.
Aleggia l’odore di salsedine portato dal vento, che accarezza sguardi nascosti dietro occhiali scuri che scrutano l’orizzonte, oltre il sole accecante della stagione più attesa dell’anno.
Nonostante il ritmo giornaliero non subisca grandi variazioni in queste lunghe giornate assolate, la melodia della bella stagione per molti si scontra con l’ansia di esami o turni estenuanti di lavoro, che invocano le ferie.
Con la mente si vorrebbe trascorrere queste giornate afose tra il dolce far niente e il sereno cullarsi tra le azzurre onde salmastre, le medesime sensazioni che accompagnano gli animi alleggeriti dal freddo dell’inverno, che bramano giorni spensierati e liberi dalla routine.
Forse è per questo che il mare rimane sempre l’elemento principe di ogni vacanza. Solo la vista di questo sconfinato regno d’acqua, tangibile ed imprevedibile, ti avvolge nella sua divina attrazione, libera la mente e la rigenera!
È una forza vitale che racchiude una varietà sorprendente di forme di vita, che nella sua colorata trasparenza riflette ogni istante gli stessi colori del cielo. Non è un caso che il regno di Poseidone rimandi alla grandezza del mito e alla gioia di grandi e piccini.
Oggi, il ritmo frenetico della modernità prevede vacanze in centri estivi, località turistiche o mete sempre più lontane, niente che si rifaccia a tradizioni locali e riscoperte di antiche credenze.
Eppure, ogni regione, provincia o località ha conosciuto riti e tradizioni che, da secoli e secoli, si tramandavano di generazione in generazione, un rinnovo di sapere antico spazzato via, soprattutto negli ultimi decenni.
Perché, quindi, non riscoprire questi antichi culti, che, nei territori della Magna Grecia rimandano al mito di Demetra e ai baccanali?
Tra bambole di pezza, forme astratte ricavate da un’ingenua alchimia popolare, tra l’interpretazione di elementi allo stato liquido e virtù benefiche di erbe e rugiada, ideate e interpretate dalla saggezza popolare, il territorio calabrese si rinnova nei colori della tradizione fatta di falò purificatori e danze propiziatorie.
Cosa rimane della variopinta mondanità che eventi come i solstizi riuscivano a creare?
Solo un pallido riflesso sopravvive, nelle tradizioni come nella mente, scrigno di antichi rituali, che, svanendo, stanno lasciando un vuoto colmato con effimeri giorni con amici virtuali e locali by night.
Tra tutte le nuove tendenze, però, si distingue una nuova attività che profuma di fiori e creatività: è l’infiorata, di recente ben accolta anche in Calabria.
Diverse località calabresi hanno aderito a questa naturale presentazione di vere e proprie opere d’arte che ci auguriamo si rinnovino negli anni a venire.
Buona estate a tutti!

Autore Daniela La Cava
Daniela La Cava, scrittrice, costumista, storica del Costume. Autrice di volumi sulla storia del costume dal titolo "Il viaggio della moda nel tempo". Collabora con terronitv raccontando storie e leggende della sua terra, che ha raccolto nel volume "Calabria: Echi e Storie di una Terra tra due Mari".