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‘Il cadavre exquis’ a Vissi d’Arte

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In scena il 31 agosto a San Domenico Maggiore, Napoli

Riceviamo e pubblichiamo dall’Ufficio Stampa di Hermes Comunicazione.

Dal 29 agosto al 3 settembre 2017 presso la Sala del Capitolo del Convento di San Domenico Maggiore, Napoli, si terrà la rassegna Vissi d’arte – Il teatro racconta i pittori, III edizione, direttore artistico Mirko Di Martino.

Il Teatro dell’Osso presenta la terza edizione di ‘Vissi d’Arte’, l’unica rassegna in Italia che propone al pubblico una programmazione interamente dedicata a spettacoli che raccontano biografie di pittori.

Dopo il notevole successo delle precedenti edizioni, ‘Vissi d’Arte’ torna con un calendario ancora più ricco di spettacoli, con compagnie prestigiose provenienti da diverse regioni italiane che faranno scoprire al pubblico le storie sorprendenti di artisti molto conosciuti per le loro opere ma della cui vita si sa generalmente poco.

Si tratta di vite vissute spesso ai margini della società, vite segnate dalla violenza, dalla droga, dalla sofferenza. Eppure, queste vite così tormentate hanno permesso al genio artistico di emergere e attraversare intatto i secoli.

Biglietti:
intero €12,00;
ridotto €10,00 (<26 >65);
abbonamenti:
3 spettacoli €25,00
6 spettacoli €40,00

Inizio spettacoli:
ore 21:00

Info:
tel: 342 1785930
email: vissidartefestival@gmail.com
facebook.com/vissidartefestival
www.vissidartefestival.it

Giovedì 31 agosto 2017 ore 21:00
Sala del Capitolo del Convento di San Domenico Maggiore, Napoli
‘Il cadavre exquis’
di Camilla Ribechi
con Cesare Cesarini, Camilla Ribechi
produzione Le Sette Allegre Risatelle
durata 60′

Leonora Carrington, pittrice surrealista inglese, da giovanissima, tra il 1937 e il 1940 ha un’intensa relazione con il famoso pittore Max Ernst, surrealista anche lui, relazione che finisce in tragedia.

In Francia, dove la coppia viveva, Max viene arrestato più volte dalla polizia francese e dalla Gestapo, in seguito, sul punto di essere deportato in un campo di concentramento, riesce a fuggire dall’Europa grazie all’aiuto di Peggy Gugghenheim, che sposerà.

Leonora fugge verso la Spagna dove ha una crisi psicologica e viene internata più volte. Salvata dall’Ambasciatore Messicano a Lisbona fuggirà anche lei nelle Americhe, in Messico, dove vivrà amata e rispettata da tutti fino all’età di 94 anni.

Prendiamo spunto da questa travagliata storia d’amore per parlare del movimento artistico surrealista, ma anche di quello dadaista, che lo precedette e in cui il Surrealismo mise radici, e degli ideali, delle speranze, delle urgenze, che li fecero nascere e sviluppare, e della guerra, di come la guerra passi devastante e crudele attraverso la vita delle persone. L’arte è l’unica capace di salvarsi, l’unica capace di aiutare i sopravvissuti a rinascere e continuare a vivere.

Lo spettacolo è suddiviso in 4 scene che raccontano quattro differenti momenti della vita di Leonora Carrington. Immaginiamo di incontrare la pittrice, per la prima volta, all’età di 13 anni, a Londra, di ritorno da una scuola da cui è appena stata espulsa per un racconto da lei scritto.

In un parco Leonora incontra Edward James, noto eccentrico inglese di famiglia ricca e nobile, il quale la scoprirà come artista e la metterà in contatto con le correnti più innovative presenti.

La seconda scena è sempre ambientata a Londra, nel 1937, Leonora ormai ha 20 anni e partecipa ad una festa surrealista dove incontra Max Ernst.

Nella terza scena, invece, siamo, nel 1940 a Saint Martin d’Ardèche, nel sud della Francia. Max e Leonora, divenuti amanti, vi si erano ritirati per vivere liberamente il loro amore, lontani dalla ex moglie di Max. Irrompe brutale la guerra e Max viene arrestato più volte.

L’ultima scena è ambientata in Messico, nel 1943, si tratta di un altro addio che racconta la fuga di Leonora attraverso la Spagna e il suo internamento a Santander.

Lo spettacolo prevede la partecipazione attiva degli spettatori. In alcuni momenti precisi verranno proposte alcune tecniche surrealiste, tra cui il Collage, il Cadavre Exquis, che da il titolo allo spettacolo, e il Ritratto Automatico. Alcuni brevi video, all’inizio di ogni scena, permetteranno la contestualizzazione storica del racconto.

'Il cadavre exquis'
‘Il cadavre exquis’
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