Home Territorio ‘Burkinabè’ al Complesso Monumentale della SS. Annunziata

‘Burkinabè’ al Complesso Monumentale della SS. Annunziata

767
'Burkinabè'


Download PDF

In mostra dal 22 febbraio al 16 marzo a Napoli

Riceviamo e pubblichiamo.

Dal 22 febbraio al 16 marzo, presso il Complesso Monumentale della SS. Annunziata, Sala delle Colonne, via Egiziaca a Forcella, 18 Napoli, Osservatorio AiDS – Aids Diritti Salute
AIDOS – Associazione italiana donne per lo sviluppo Onlus in collaborazione con ASL Napoli 1 Centro – Tutela Salute Donna con il Patrocinio di Comune di Napoli, Regione Campania, Consulta Regionale Femminile, Ordine Medici Chirughi e Odontoiatri Napoli,
Università Federico II – Dipartimento di Scienze Sociali, GrIS Campania, Gruppo Regionale Immigrazione e Salute, Dedalus Cooperativa Sociale presentano ‘Burkinabè’ fotografie di Francesco Cocco. 
Inaugurazione 22 febbraio, ore 17:30.

Saluti delle Autorità
Intervengono
Stefania Burbo, Osservatorio AiDS – Aids Diritti Salute
Maria Grazia Panunzi, Presidente AIDSO
Francesco Cocco, Fotografo agenzia Contrasto
Elvira Lorenzo, Funzionaria Direzione generale Tutela Salute Regione Campania
Luciano Gualdieri, Referente Regionale GrIS Campania
Rosa Papa, Direttrice Unità Operativa Complessa Tutela Salute Donna
Nps sez. Campania – Network Persone Sieropositive

Orari mostra:
dal lunedì al giovedì dalle 9:00 alle 13:00;
il venerdì dalle 9:00 alle 18:00;
il sabato dalle 9:30 alle 18:00.

Ulteriori visite su appuntamento a cura dell’Associazione Manallart.
Info 333-88 77 512 Eduardo – 333-3851932 Anna
Ingresso gratuito.

Ritratti in bianco e nero, volti di giovani donne, a volte dall’identità sessuale incerta e vulnerabile come l’Africa in cui vivono: Adjara, Sarina, Linda, Celine, Juliette, Therese, Marietta, Alfonsine, Blessed, Charlene, Zanaba, Mariam, Ibauldo Celine, Kabare. Hanno fra i 16 e 19 anni, vivono nella provincia di Kadiogo, fuori Ouagadougou, in un centro di accoglienza per donne e ragazze che hanno subito violenza o fuggono da matrimoni combinati. E poi, ancora uomini nella sala di aspetto di dispensari sanitari e madri con neonati urlanti, anziane considerate streghe e bimbi abusati da professori bianchi occidentali, bambini che scavano in miniere d’oro abusive e altri che giocano a
biliardino o sulla terra arsa, nonostante tutto.

La Repubblica del Burkina Faso nelle immagini scattate da Francesco Cocco nel febbraio del 2017 più che la “terra degli uomini integri” ci appare come la “terra delle donne sospese”, fra povertà e riscatto, paura e desiderio di cambiare, tradizioni come macigni e nuovi diritti tutti da conquistare.

L’Osservatorio AiDS – Aids Diritti Salute è una rete di 11 organizzazioni della società civile impegnate nella lotta contro l’Aids e per il diritto alla salute Nella convinzione che l’Aids rappresenti uno dei più gravi ostacoli allo sviluppo dei popoli, l’Osservatorio è nato nel 2002 con lo scopo di creare un servizio di confronto, informazione, analisi e monitoraggio
per gli interventi di lotta contro la pandemia, soprattutto nei Paesi con maggiori difficoltà di accesso alle strutture sanitarie, creando un canale comune per l’azione promossa dalle organizzazioni della società civile su temi relativi ai diritti umani e alle politiche sanitarie.

Nel corso degli anni e con il lavoro sul campo si è evidenziato il nesso fra accesso alla salute globale e lotta alle tre epidemie di Aids –Tbc – Malaria: l’Osservatorio mira dunque a contribuire alla realizzazione dei nuovi obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, con particolare attenzione ai temi connessi al diritto alla salute.

Dal 1981, Aidos – Associazione italiana donne per lo sviluppo lavora per i diritti, la dignità e la libertà di scelta di donne e ragazze nel mondo. Una prospettiva di genere per uno sviluppo sostenibile. Aidos lavora in partenariato con organizzazioni e istituzioni locali, per fornire strumenti alle donne e alle loro organizzazioni, soprattutto nei settori in cui l’esperienza del movimento femminista in Italia ha dato i frutti più significativi.

L’approccio di Aidos nasce quindi dal dialogo ininterrotto e paritario con le organizzazioni femminili e non governative di tutto il mondo e con chi si occupa di diritti umani, diritti delle donne e della comunità LGBTQI. Le attività in Europa, in Italia e nel web sono uno strumento indispensabile per promuovere il cambiamento e sensibilizzare la società sulla necessità di abbandonare pratiche dannose come matrimoni precoci e mutilazioni genitali femminili.

Aidos ha status consultivo speciale presso l’ECOSOC, Consiglio Economico e Sociale Nazioni Unite, ed è strategic partner in Italia di UNFPA, Fondo Nazioni Unite per la Popolazione.

Francesco Cocco, ha iniziato la sua carriera come fotografo nel 1989, raccontando la marginalità sociale, con particolare attenzione all’universo infantile in Africa, Sud America e nel continente asiatico. Nel 2002 inizia il suo progetto sulle condizioni carcerarie in Italia, un lavoro presentato nel 2005 al Visa pour l’Image a Perpignan e nel 2006 ai Rencontres Internationales de la Photographie di Arles, e da cui è nato anche un libro ‘Prisons’, ed. Logos, 2006. Nel 2003 collabora con Medici Senza Frontiere ad un progetto a lungo termine sull’immigrazione in Italia, con anche la pubblicazione di ‘Nero’, ed. Logos, 2007, con prefazione di Gian Antonio Stella.

Nel 2006 partecipa al progetto collettivo ‘Beijing. In and out’, mentre l’anno successivo lavora in Cambogia per Action Aid, realizzando un reportage che diventerà parte del libro ‘La ruota che gira’, ed. Contrasto, 2007. Nel 2009, il suo lavoro in Afghanistan, iniziato in collaborazione con Emergency, lo vede tra i finalisti del Photoespana Ojodepez Human Values Award. Con l’Osservatorio AiDS/Aidos è stato in Etiopia nel 2016 e in Burkina Faso nel 2017, documentando i progetti della cooperazione internazionale.

Print Friendly, PDF & Email