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Biodiversità Toscana: la tartaruga Eleonora torna in mare

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Tartaruga


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Grande festa per la tartaruga recuperata

Riceviamo e pubblichiamo da Agenzia Toscana Notizie.

Grande festa per Eleonora che torna in acqua. È stata liberata stamani 11 giugno al largo delle Secche della Meloria (LI) la tartaruga Caretta Caretta riabilitata presso il Centro recupero dell’Acquario di Livorno.

Il rilascio in mare dell’animale è stato reso possibile grazie al supporto logistico della Capitaneria di Porto di Livorno che ha messo a disposizione del personale dell’Acquario, che ha lavorato in collaborazione con ARPAT, due imbarcazioni riservate per il trasporto della tartaruga.

L’animale era arrivato presso l’Acquario, struttura gestita da Costa Edutainment SPA, il 2 dicembre 2018, portato dal personale della Capitaneria di Porto di Livorno dopo essere stato recuperato al largo del porto, da un pescatore professionista che l’aveva trovato impigliato nelle reti da posta.

L’attività di recupero di questo esemplare e la sua ospedalizzazione presso il centro di recupero dell’Acquario rientrano tra quelle previste dall’Osservatorio Toscano della Biodiversità di Regione Toscana.

Ha detto l’Assessore all’ambiente Federica Fratoni presente alla cerimonia di rilascio:

La ricchezza della Toscana oltre a quella ambientale che è straordinaria e che abbiamo il dovere di preservare e valorizzare, sta proprio nel lavoro di rete che in questi anni siamo stati in grado di costruire tra le istituzioni deputate, la regione Toscana, Arpat, le università, la direzione marittima e gli enti gestori e associativi, in primis l’acquario di Livorno che ha condotto le operazioni di cura di questo esemplare che oggi viene restituito alle acque del mare con un messaggio molto potente di come la tutela ambientale sia un elemento essenziale per la qualità di vita dell’uomo.

In questi ultimi anni siamo stati abituati ad assistere, con i cambiamenti climatici, anche a fenomeni di nidificazione di tartarughe, fenomeni con i quali ci stiamo confrontando come per esempio anche la campagna di informazione dei cittadini ‘chi trova una tartaruga trova un tesoro’.

È anche in ragione di fenomeni come questi che abbiamo potuto registrare una grande sensibilità ambientale, la stessa che ci aiuta a attivare politiche ambientali sempre più spinte e coraggiose.

Ha detto l’Assessore all’istruzione Cristina Grieco anche lei presente al momento della liberazione:

La presenza degli studenti stamani è un segnale importante che abbiamo voluto sottolineare perché siamo sempre più convinti che la sensibilizzazione delle generazioni future sia l’unica strada per difendere il nostro mare e l’ambiente.

Conoscere la storia di Eleonora come quella di tutte le tartarughe e gli esemplari recuperati, curati e riaffidati al mare contribuisce a far comprendere che cosa ognuno di noi può fare, nel proprio piccolo, per salvare questi animali.

E mostrare quanto l’ambiente sia allo stesso tempo meraviglioso e fragile diventa importante nell’ottica dell’educazione alla sostenibilità e alla cittadinanza consapevole.

La cura dopo il recupero
Al suo arrivo presso l’Acquario di Livorno, l’esemplare era gravemente deperito con scarsa reattività agli stimoli esterni; la visita veterinaria e gli esami diagnostici hanno confermato uno stato di disidratazione e anoressia.

Inoltre, nelle feci sono stati rinvenuti pezzi di materiale plastico.

Le terapie di supporto si sono protratte per circa 6 mesi. Durante la ‘degenza’ l’esemplare è aumentato di dimensioni, da 50 cm il suo carapace è oggi 54 cm, ed anche il suo peso è passato da 15 a 23 kg grazie al cibo somministrato che consisteva soprattutto in totani, aringhe e gamberi in grado di fornire tutte le sostanze nutritive necessarie per il recupero delle energie.

Una volta confermato il buono stato di salute, l’animale è stato ritenuto idoneo ad essere rilasciato in mare, previa applicazione di una marcatura, una targhetta metallica e di un microchip.

Inoltre, sul carapace della la tartaruga è stato applicato, a cura del professor Paolo Luschi del Dipartimento di Etologia dell’Università degli Studi di Pisa, un radiotrasmettitore satellitare ARGOS, acquistato e messo a disposizione da ARPAT.

Il TAG satellitare permetterà di seguire gli spostamenti dell’esemplare, per i prossimi 6 mesi circa, accedendo al sito del progetto CARESAT, finanziato qualche anno fa dalla Regione Toscana, nei bandi dell’Osservatorio Toscano per la Biodiversità.

Il percorso della tartaruga sarà visibile tra qualche giorno collegandosi al sito www.seaturtle.org

L’esperienza della telemetria satellitare è l’unica che fornisce dati particolarmente utili e precisi sui movimenti delle tartarughe marine comuni, della specie Caretta Caretta, che frequentano le acque toscane del Santuario Pelagos.

La targhetta metallica, applicata alla pinna anteriore sinistra, riporta un codice identificativo, RT016, tale che, chiunque in futuro dovesse ritrovare la tartaruga viva o morta, potrà comunicarlo all’Acquario di Livorno o all’ARPAT tramite la Guardia Costiera che è il primo anello della rete di soggetti chiamati ad intervenire in caso di animali marini in difficoltà o spiaggiati.

La segnalazione sarà di notevole importanza perché contribuirà a capire, almeno in parte, gli spostamenti della tartaruga.

Quattro equipaggi premiati col certificato di alta qualità per l’osservazione dei cetacei
Quattro i marchi di alta qualità ottenuti dalla Toscana per l’osservazione della biodiversità : Cetus di Viareggio (LU), l’associazione Mare Libero di Porto Azzurro (LI), l’associazione Ambiente Mare di Portoferraio (LI) e l’associazione Opificio di Vada (LI), che adesso potranno fregiarsi dell’importante label, per le attività didattiche e turistiche in mare, per l’osservazione dei mammiferi marini e di altre specie target, presenti nel Mar Tirreno.

La consegna del riconoscimento è avvenuta nel corso della mattinata organizzata presso l’Acquario di Livorno in occasione del rilascio in mare della tartaruga Eleonora.

Il marchio HighQuality Whale – Watching vuole garantire l’attuazione del codice internazionale di buona condotta per l’osservazione dei cetacei e promuovere l’interesse per la biodiversità marina in generale: non solo balene e delfini, ma anche uccelli marini pesci e tartarughe.

La Regione Toscana è impegnata da anni, grazie all’Osservatorio Toscano per la Biodiversità, nel Progetto Europeo Ecostrim che si concluderà nel 2021 e che si occupa di coniugare insieme gli aspetti ambientali e turistici per la valorizzazione delle risorse della biodiversità.

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