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Auditorium Fabrizio De Andrè a Scampia: ottenuta definitiva agibilità

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Casillo Mauriello in Razzullo e Sarchiapone


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Il 21 dicembre in scena “Razzullo e Sarchiapone” con ingresso gratuito

Riceviamo e pubblichiamo dall’Ufficio Stampa del Comune di Napoli.

Grazie alla collaborazione tra l’ottava Municipalità e l’Assessorato alla Cultura e al Turismo è stata ottenuta la definitiva agibilità dell’Auditorium Fabrizio De André di Scampia. Da anni non si riusciva a dotare la struttura delle pratiche definitive e si era costretti a fare ricorso a permessi saltuari e temporanei a danno della funzionalità del teatro.

In seguito al sopralluogo congiunto dell’Assessore Daniele e del Presidente Paipais gli uffici dell’Assessorato alla cultura e al turismo hanno portato a termine la pratica.

Finalmente si è pronti a dare il via ad una programmazione stabile a vantaggio dell’intera città e in sinergia con la fervente e talentuosa produzione culturale di Scampia già in connessione e in collaborazione con realtà nazionali e internazionali.

Ha dichiarato l’Assessore Daniele:

L’auditorium di Scampia è il simbolo della creatività di questo territorio che da anni si impegna con fatica e successo. È mia intenzione lavorare ancora per offrire sempre più opportunità affinché questa realtà abbia l’agio di esprimersi e affermarsi nel panorama cittadino, nazionale ed internazionale. Scampia ha tutte le caratteristiche e la capacità di rappresentare un modello napoletano virtuoso.

Già domani, mercoledì 21 dicembre 2016, alle ore 18:00 l’auditorium De André ospiterà una rappresentazione di grande significato e qualità.

“Razzullo e Sarchiapone” da “La Cantata dei Pastori” con Giovanni Mauriello e la partecipazione straordinaria di Benedetto Casillo per la regia di Massimo Andrei e le musiche di Carlo Faiello.

L’ingresso è gratuito fino ad esaurimento posti.

Note di Regia
Abbiamo tratto tutto quello che attraverso i secoli, la tradizione popolare aveva aggiunto nel dramma sacro di Andrea Perrucci (Il Verbo Umanato) comunemente detto La Cantata Dei Pastori. E cioè abbiamo celebrato Sarchiapone, personaggio che Perrucci non aveva neanche immaginato, ma ben presto la popolazione aveva fatto scendere in campo durante le rappresentazioni; abbiamo recuperato, da svariati e desueti copioni di provincia, le scene comiche col napoletano Razzullo, i canti e le musiche della tradizione popolare, antica e moderna. Abbiamo tentato la via dell’emozione natalizia percorrendo la semplificazione di linee e di colori e non per scelta, ma per necessità: è cambiato e manca quel popolo rumoreggiante, sazio o affamato, quella folla che riempiva la Fenice, il Mercadante e gli altri teatri della città di Napoli la notte di Natale dei secoli passati e non volevamo proporre un’opera cristallizzata o museale allestita per quel pubblico.
Abbiamo scelto la via della favola e del sogno per accendere un’emozione antica nel pubblico dei nostri tempi, spesso smarrito riguardo ai valori della tradizione e della religione.
Il nostro popolo trascorre la sera di Natale, scorrendo il touch screen degli smartphone, inviando, ricevendo e spiando auguri e messaggi virtuali, intervallando la navigazione con qualche pesce cucinato alla masterchef o qualche insalata russa rigorosamente ligth.
Neanche più con l’antico capitone fritto, proposto da una nonna “retrograda”, ma terrore delle nuove generazioni animaliste o vegane. Tuttavia non c’è niente di nostalgico in questa Favola di Razzullo e Sarchiapone, ma solo la voglia di raccontare ed emozionarsi… e perché no, divertirsi.
Massimo Andrei