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Alessio Chiodini in Piombo & Cocaina

Alessio Chiodini


Intervista in esclusiva con il giovane e talentuoso artista romano

Il bravissimo attore Alessio Chiodini sarà in scena al Teatro Lo Spazio Roma dal 27 ottobre al 1 novembre con lo spettacolo Piombo & Cocaina – La storia di Renato Vallanzasca.

Impegnatissimo con le prove dello spettacolo, ma sempre squisito e disponibile, riesce comunque a trovare del tempo da dedicarci per parlare di questa sfida che sta per affrontare.

La pièce, scritta da Antonio Nobili e diretta da Pietro De Silva, ci dice Alessio, è un tentativo di racconto, principalmente da due punti di vista, della storia di Renato Vallanzasca, il noto criminale che nella sua ‘carriera’ è stato condannato, complessivamente, a quattro ergastoli e 295 anni di reclusione.

Si è partiti dal recente scandalo del 13 giugno 2014, in cui, durante il regime di semilibertà concessogli dal carcere di Bollate, Vallanzasca è stato sorpreso a taccheggiare un supermercato di Milano nel tentativo di rubare della biancheria intima e del materiale da giardinaggio. Prontamente arrestato dai carabinieri è stato processato per direttissima per il reato di rapina impropria e successivamente condannato a 10 mesi di reclusione e € 330 euro di multa con l’accusa di tentata rapina impropria aggravata. Nell’opera si è ritornati sul come mai ‘un duro’ si sia rovinato per un episodio tanto sciocco, futile.

L’autore si è concentrato sul discorso della nascita del ‘mito Vallanzasca’ per poi distruggerlo; dunque partendo dalle modalità con cui la stampa riesce a creare dal nulla un falso eroe continuando ad alimentarlo, risolvendo l’intreccio in un’analisi non certo elogiativa del personaggio.

Proprio per questo nello spettacolo assistiamo ad una serie di salti temporali; un continuo oscillare, quindi, tra gli anni ’70, in cui la Banda della Comasina operava alacremente, ed il presente. Infatti c’è la simulazione della redazione giornalistica di Paese Sera dove si evidenzia proprio come si sia creato, a livello mediatico, tale mito; oppure di un programma televisivo, TG Lombardia, in cui viene simulata un’intervista in diretta ad una criminologa negli anni ’70 che spiega la psicologia di Vallanzasca e di personaggi simili e come si sia formata la sua banda. Si aggiungono, poi, delle interviste a lui più anziano, ai tempi di oggi, e alla vedova del Maresciallo Luigi D’Andrea, una delle sue vittime. La testimonianza della moglie è molto sentita, ovviamente indignata per l’attenzione dei principali mezzi di comunicazione verso il criminale, attenzione continuamente tenuta viva dalla costante uscita di film e libri sulla sua persona.

Il titolo, Piombo & Cocaina, ci svela Alessio, è stato scelto proprio per in virtù del fatto che lui era il capo di questa banda e si occupava delle modalità con cui affrontare le rapine, imponendo che non si sparasse mai per primi, mentre il suo secondo, Massimo Loi, si dedicava agli affari di droga. All’interno della trama, Antonio Nobili prova a dare un’interpretazione personale dello scontro tra i due compagni, finito, nella realtà, con l’assassinio di Loi proprio ad opera dell’amico; omicidio negato per decenni da Vallanzasca per poi essere ammesso in un libro autobiografico.

Lo spettacolo, che dura circa 90 minuti e, per il momento, è in programmazione solo a Roma. L’anteprima, aggiunge Alessio, è stata rappresentata l’anno scorso in un altro teatro della capitale, riscuotendo un ottimo consenso.

A questo punto la nostra curiosità è tanta e gli chiediamo come sia stato interpretare un ruolo così spregiudicato, violento e negativo, a maggior ragione considerando che siamo stati abituati a vederlo in Un Posto al Sole, nelle vesti del dolce e positivo Sandro Ferri.

“Per un attore è sicuramente molto affascinante affrontare una psicologia e una personalità così distante dal proprio essere ed è comunque una sfida stimolante come lo è stata in altre occasioni. Stavolta, in più, c’è la fortuna di potersi documentare dato che Renato Vallanzasca, ancora in vita, continua ad essere al centro dell’attenzione mediatica. Mi sono avvalso dell’aiuto di interviste, video, film; su di lui c’è tantissimo materiale da consultare per poi crearsi una propria idea di come affrontare il ruolo attoriale. Mi sono trovato a mio agio nel recitare scene del genere nel senso che c’è stato un percorso che mi ha portato ad un risultato che l’anno scorso è stato positivo e speriamo quest’anno lo sia di più”.

Apprezziamo molto la sua risposta considerando che l’etichetta di un personaggio può condizionare un attore anche rispetto alla percezione che il pubblico ha di lui e consideriamo la sua interpretazione coraggiosa sia per il personaggio che per il fatto di inscenarlo a teatro.

Teatro e televisione, tempi e ritmi diversi anche come contatto con il pubblico, dove sente di esprimerti meglio, chiediamo.

“Penso a teatro, anche perché me lo hanno detto. Considero teatro e televisione come due pianeti dello stesso universo, ma con modalità diverse. Le emozioni che ti dà il teatro non sono le stesse del cinema e della televisione perché il riscontro con il pubblico è immediato e si veicola a proprio piacimento mentre si è sul palcoscenico. Il lavoro del cinema e della televisione, invece, è più segmentato; si tratta di tempi, ritmi e difficoltà differenti. È vero che a teatro non ti è concesso sbagliare e se a volte succede l’errore è rimediabile, ma hai una serie di prove prima in cui ti sei collaudato, hai sperimentato, stabilendo un rapporto molto affiatato con i tuoi compagni. Paradossalmente, quando sei sul palcoscenico, anche se hai l’adrenalina fortissima, hai comunque una sicurezza e una consapevolezza in più proprio perché vieni da tantissime prove attraverso cui hai sperimentato e sai cosa l’altro andrà a fare.

In tv invece è tutto molto più veloce, segmentato, c’è una difficoltà diversa devi sapere riproporre emozioni, azioni, allo stesso modo più e più volte con varie angolazioni della macchina quindi si tratta di un altro tipo di lavoro anche per quanto concerne i tempi. Nel caso della real soap Un Posto al Sole, poi, i tempi sono rapidissimi. All’inizio è tutto po’ improvvisato poi quando si arriva ad una conclusione si propone per la ripresa. Mi trovo bene sia a teatro che in tv, ma il teatro è il mio habitat naturale, nasco a teatro e spero di morire a teatro. Il teatro è fondamentale per me sia come crescita professionale che personale”.

Alessio Chiodini ha sostanza e pure molta. Non resta che continuare a seguirlo con lo stesso interesse che abbiamo sempre avuto per lui.

L’appuntamento con Alessio Chiodini è quindi al Teatro Lo Spazio Roma dal 27 ottobre al 1 novembre con lo spettacolo Piombo & Cocaina – La storia di Renato Vallanzasca.

Ufficio Stampa Mary Ferrara Infoline e Biglietti 3664538808.

Autore Lorenza Iuliano

Lorenza Iuliano, vicedirettore ExPartibus, giornalista pubblicista, linguista, politologa, web master, esperta di comunicazione e SEO.

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