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Accuse di Satanismo ai Led Zeppelin

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'Led Zeppelin IV'


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Con questo articolo concludiamo le nostre riflessioni su ‘Led Zeppelin IV’.
Da secoli superstizioni popolari accusano i virtuosi della musica di aver venduto l’anima al diavolo in cambio del loro successo.

Queste insinuazioni che si originano probabilmente con Paganini, passando dai grandi Bluesman quali Robert Johnson, hanno raggiunto il Rock’n’ Roll, considerata la ‘Devil’s Music’ per antonomasia. Escludendo alcuni singoli interpreti, nessun gruppo rock più dei Led Zeppelin può vantare un maggior numero di follower e detrattori convinti delle loro “connessioni” con il “maligno”.

Le accuse di satanismo a carico della band iniziarono poco dopo la loro formazione e riguardavano la presunta e consueta “vendita” dell’anima al diavolo di tre componenti del gruppo in cambio delle doti musicali e del repentino successo.

Un patto avvalorato, secondo i complottisti, dalla “Maledizione dei Led Zeppelin” che vide Robert Plant e la sua famiglia coinvolti in un gravissimo incidente stradale e poi, anni dopo, la morte improvvisa del figlio Karac all’età di 6 anni per un non identificato virus intestinale, e ancora Jimmy Page sull’orlo della morte a causa della sua dipendenza dall’eroina e John Bonham deceduto in seguito ai postumi di un’ubriacatura.

L’unico ad uscirne indenne “non avendo firmato il patto con Lucifero” sarebbe stato John Paul Jones. Le accuse di satanismo nei riguardi dei Led Zeppelin riguardano soprattutto il loro quarto album.

Alcuni aspetti derivanti da una dubbia e forzosa lettura di certi passaggi di ‘Stairway to Heaven’ o della copertina dell’album, lasciano piuttosto perplessi riguardo le reali intenzioni del gruppo, e la veridicità di quanto i loro detrattori possano aver scoperto di reale rispetto ad un presunto “messaggio diabolico”.

In ‘Stairway to Heaven’ le accuse di satanismo raggiunsero l’apice nel 1982 quando un predicatore evangelico radiofonico dalla California diede maggiore impeto alle dicerie basate sull’ascolto invertito della canzone, backmasking.

Il brano, ascoltato al contrario tra il minuto 4.18 al minuto 4.41, sembrerebbe rivelare un testo che inneggia a diavolo; alcuni credono davvero di distinguere l’espressione “my sweet Satan”, mio dolce Satana, oltre che udire un quasi inequivocabile “six six six”, 666, il cosiddetto numero della bestia dell’Apocalisse, attribuita all’apostolo Giovanni.

È probabile, invece, che si tratti di un fenomeno psicologico chiamato pareidolia acustica, che consente di ricondurre la nostra percezione ad elementi che posso sembrarci già noti e credere di riconoscere, ad esempio, voci e parole in mezzo a suoni casuali. In realtà, chiunque ascolti questa parte di canzone, se è all’oscuro di questo ipotetico messaggio, riesce solo a sentire suoni e parole confuse.

Eppure, proprio in quella strofa il testo reale recita:

Certo ci sono due strade che puoi percorrere
Ma a lungo andare
C’è ancora tempo per cambiare strada

e questo, secondo la teoria del “complottismo satanista”, costituirebbe un vero e proprio invito ad ascoltare la canzone al contrario perché un verso successivo del brano recita:

lo sai che a volte le parole hanno due significati.

I due significati citati sarebbero la prova della doppiezza del testo: da un lato atmosfere sognanti, dall’altro un significato nascosto e deviante rivolto al male.

Ecco, quindi, l’originale in inglese:

If there’s a bustle in your hedgerow, don’t be alarmed now
It’s just a spring clean for the May Queen.
Yes, there are two paths you can go by; but in the long run,
There’s still time to change the road you’re on.

Nella traduzione in italiano:

Se c’è confusione oltre il tuo confine, non ti allarmare
Sono solo le pulizie di primavera per la Regina di Maggio
Certo ci sono due strade che puoi percorrere, ma a lungo andare
C’è ancora tempo per cambiare strada.

Ed il discusso messaggio nascosto, secondo la versione più accreditata, ascoltando la strofa al contrario in inglese:

Oh here’s to my sweet Satan,
the one whose little path would make me sad,
whose power is Satan.
He’ll give those with him six-six-six.
There was a little tool shed
where he made us suffer, sad Satan.

Nella traduzione in italiano:

Oh ecco il mio dolce Satana,
l’unico il cui piccolo percorso mi renderebbe triste,
il cui potere è Satana.
Egli darà a coloro che sono con lui il 666.
C’era un piccolo capannone degli attrezzi
dove ci faceva soffrire, triste Satana.

C’è poco da aggiungere se non considerare questo come il trionfo dei complottisti. Ci sono più percorsi che si possono seguire e, talvolta, le parole hanno addirittura due significati. Diventa quindi sufficiente modificare il verso di lettura degli stessi vocaboli per scoprire il vero messaggio nascosto nel brano.

Purtroppo, a dar loro ragione si aggiunge il fatto che i suoni o “parole” interpretate sono pressoché identici sia nell’originale in studio che nelle versioni live. Ma non vi è alcuna prova che i Led Zeppelin abbiano volutamente usato il backmasking per diffondere contenuti satanisti.

In un’intervista Plant dichiarò:

Per me è veramente triste, perché ‘Stairway to Heaven’ fu scritta con le migliori intenzioni, e per quanto riguarda messaggi registrati al contrario, non è la mia idea di fare musica.

Né la passione di Jimmy Page e di Robert Plant per l’esoterismo e le tradizioni celtiche, né la loro profonda vena mistica devono per forza essere associate al satanismo. Se Plant e Page, che pure erano fini conoscitori degli scritti di Crowley, avessero voluto inneggiare al Diavolo l’avrebbero fatto in modo diretto e senza utilizzare il blackmasking, cosa che, nel 1971, presentava notevoli difficoltà tecniche.

La copertina di ‘Led Zeppelin IV’ è stata vista dai “complottisti satanisti” come l’ennesima prova a loro favore basandosi su due aspetti. Il primo è l’interpretazione del simbolo di Page, una “Z” stilizzata seguita da “oso” interpretato come “666”, numero della bestia dell’Apocalisse, attribuita a San Giovanni apostolo; il secondo, invece, prende come riferimento una copia speculare dell’immagine dell’Eremita all’interno dell’album, utilizzando la quale si ottengono una figura spaventosa in posizione superiore e una testa con due corna in posizione inferiore, entrambe, ovviamente, associabili al diavolo.

Nella figura inferiore, nella più benevola delle ipotesi, possiamo giungere ad un’associazione alla “bestia” sottomessa al Dieci di Denari nella tradizione dei Tarocchi secondo Crowley.

Anche in questo caso, cosa ci sia di reale e voluto non è dato di saperlo. Resta il mistero, ancora aperto a tante interpretazioni, di un meraviglioso e complesso viaggio esoterico in versi e melodie indimenticabili, opera di due geniali artisti quali Robert Plant e Jimmy Page.

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Autore Alfonso Oriente

Alfonso Oriente, nato a Napoli il 13/06/1965, è Professore di Reumatologia e Riabilitazione Reumatologica presso l'Università Federico II di Napoli. Ha compiuto ricerche in campo immunologico per diversi anni presso la Johns Hopkins University negli Stati Uniti. Appassionato di esoterismo, letteratura, musica rock e jazz, considera il suo vero hobby riuscire a scrivere di queste cose insieme.