A Siena la terza tappa di ‘Incontriamoci’ del Molino Polselli

    'Incontriamoci'

    Il progetto culturale firmato dal Molino Polselli di Arce (FR) sbarca in Toscana

    Riceviamo e pubblichiamo.

    Nel cuore nobile della Toscana, là dove le colline si fanno armonia e le pietre raccontano di secoli d’arte, si è celebrato un rito di sapienza e passione: la terza tappa di ‘Incontriamoci’, l’illuminato progetto culturale firmato dal Molino Polselli di Arce (FR).

    Dopo l’esordio nella sede madre e l’entusiasmante passaggio per Lecce, l’appuntamento senese ha acceso i riflettori sull’incontro tra formazione, panificazione, arte bianca e lievitazioni d’autore, in un connubio di storia, tecnica e visione.

    A introdurre i lavori, con garbo e determinazione, è stata Benedetta De Angelis Polselli, voce e volto della quarta generazione di una famiglia che, dalla metà del Novecento, ha fatto della farina un vessillo di eccellenza e cultura.

    La sua introduzione non è stata mero saluto istituzionale, ma dichiarazione d’intenti: proseguire il cammino intrapreso dai padri con lo sguardo rivolto all’innovazione, ma i piedi ben radicati nella terra della tradizione.

    A guidare il pubblico e a dare ritmo e calore all’incontro, l’autorevole parola del giornalista enogastronomico Giuseppe Giorgio, la cui sapienza narrante ha saputo cucire insieme gli interventi come fossero capitoli di un unico, grande racconto di sapori e saperi.

    Tra gli ospiti, autentici custodi di un artigianato nobile e sempre più consapevole, spicca il nome di Lorenzo Moggi, titolare di una delle pizzerie in teglia più antiche e identitarie di Siena.

    La sua testimonianza, profumata di memoria contadina, ha rievocato la poesia di una ricetta che non ha mai tradito le sue origini, rafforzando il concetto di ‘territorio’ come ingrediente primo.

    Straordinario il contributo dei fratelli Amedeo e Guido Carboni, già stelle del firmamento calcistico nazionale e internazionale, oggi affermati imprenditori della ristorazione ad Arezzo.

    Nel loro centro sportivo con pizzeria, il concetto di pizza tonda aretina si fa metafora di una sfida nuova, dove spirito di squadra, disciplina e creatività si ritrovano attorno al forno.

    Amedeo, ex capitano della Roma ed ex dirigente del Valencia, insieme a Guido, allenatore e uomo di campo, ha mostrato come il linguaggio del pallone e quello della pizza possano condividere lo stesso campo semantico: dedizione, precisione, cuore.

    Altro momento alto della giornata, l’intervento di Angelo Petrone, decano della formazione nel settore pizza, autorevole voce di un comparto che, proprio grazie alle competizioni e ai contest da lui ideati, ha saputo crescere, confrontarsi, maturare.

    La sua esperienza trentennale ha tracciato un ponte tra la scuola e l’impresa, tra il gesto tecnico e l’orizzonte culturale. Sul fronte della formazione e dell’innovazione produttiva, ha brillato la figura di Diego Lispi, formatore, imprenditore e creatore della Academy Food.

    La sua visione ha restituito dignità e profondità alla figura dell’istruttore, sottolineando quanto le basi per pizza, se ben concepite, possano rappresentare la grammatica fondamentale di ogni buona narrazione gastronomica.

    A dare dolcezza al tutto, pur restando nel solco della competenza, Daniele Condrò, storico collaboratore di Luca Montersino, ha alzato il velo sul mondo della pasticceria contemporanea e sul crescente fenomeno dei pizzaioli che si cimentano con i grandi lievitati festivi.

    La sua riflessione ha messo in luce quanto oggi i confini tra i mestieri si stiano sciogliendo in un’unica grande arte bianca.

    Chiusura d’autore con Paolo Parravano, istruttore della Academy Polselli e co-organizzatore dell’incontro, che ha illustrato con acume e precisione la linea ‘Purograno’, farina macinata a pietra, sintesi perfetta di naturalità e performance.

    Le sue parole hanno elevato il concetto di farina a quello di materia viva, capace di dialogare con l’artigiano e interpretare, con autenticità, ogni tipo di impasto.

    Con ‘Incontriamoci’, il Molino Polselli continua a costruire ponti, a coltivare talenti, a raccontare il mondo della farina come un universo complesso e affascinante, dove scienza e sentimento si incontrano sotto il segno del grano.

    Partendo da Siena, la terra toscana e quella umbra, con la loro storia e la loro eleganza, hanno fatto da degna cornice a questo nuovo capitolo di un percorso che è già leggenda.