Un nuovo anno che, si spera, porti con sé solamente notizie positive e momenti all’insegna della gioia e della serenità.
Questo soprattutto considerando che giungiamo da un periodo storico particolarmente difficile, segnato da tutta una serie di eventi negativi.
Non mancano comunque coloro che decidono di volgere un occhio di riguardo alle varie profezie, che, spesso, hanno un sapore di incertezza e di paura, che soffoca il vagito della prima esaltazione.
Si tratta di dichiarazioni o previsioni riguardanti eventi futuri, spesso associate ad un contesto religioso, spirituale o divinatorio. Molte culture e tradizioni hanno storie di individui o figure che sono stati considerati in grado di ricevere rivelazioni o ispirazioni sull’avvenire.
La Bibbia, ad esempio, contiene molte profezie, sia nell’Antico che nel Nuovo Testamento, come quella riguardante la nascita del Messia o quelle apocalittiche.
Ci sono, poi, di Malachia, un vescovo irlandese del XII secolo, noto per le sue predizioni riguardanti i papi. Tuttavia, le loro interpretazioni e la loro autenticità sono oggetto di dibattito.
Edgar Cayce, conosciuto come il “profeta addormentato”, era un sensitivo del XX secolo, che forniva letture in stato di trance, alcune delle quali riguardavano eventi al di là da venire e la salute umana.
È importante notare che molti vaticini sono vaghi e aperti a spiegazioni diverse e, di sovente, vengono riesaminati alla luce degli eventi successivi per determinare la loro accuratezza o la loro mancanza di aderenza alla realtà.
La loro definizione è spesso soggettiva e può variare a seconda delle credenze e delle prospettive individuali. La trappola retorica è condita con riferimenti all’apocalisse scampata, ma la letterale fine del mondo non ha nulla a che vedere con gli allarmi lanciati dalla comunità scientifica e finora ignorati.
Viviamo già in una crisi climatica, ampiamente prevista da decenni, e il peggio deve ancora venire. Ma l’apocalisse è un altro concetto, associato al fanatismo e, forse, è significativo come tale parola sia usata più da chi commenta, spesso col dito alzato, le narrazioni usate, da chi cerca di muovere le coscienze, che dai diretti interessati.
La storia ne è piena da sempre. Ricordiamo che, secondo i Maya, il 21 dicembre del 2012, o giù di lì, al mondo sarebbe successo qualcosa di epocale. Per gli ottimisti, saremmo entrati in una nuova era di trasformazione spirituale, per i pessimisti sarebbe stata la data della fine del mondo.
Il presunto pronostico parte, in realtà, dal loro calendario, che avevano un complesso sistema di misurazione del tempo. Secondo la decodificazione più popolare, perché non è facile correlare due calendari così diversi, a dicembre del 2012 sarebbe terminato il tredicesimo baktun, un ciclo di 394 anni.
È possibile che quest’antica popolazione considerasse questa tappa particolarmente importante per qualche motivo, ma nulla del poco che ci ha lasciato in merito fa pensare all’apocalisse.
Anche se le argomentazioni specifiche variano, si può tranquillamente dire che nessun mayanista mainstream ha mai dato all’equazione fine calendario = fine dei tempi.
E veniamo ai profeti più celebri, tra cui, spicca, indubbiamente Nostradamus. Sarà una grossa delusione per i sostenitori della sua infallibilità scoprire che il loro beniamino credeva che la Terra fosse immobile nello spazio e vi ruotassero attorno stelle, Sole e pianeti.
Ciò, invece, non sorprenderà affatto coloro che lo considerano un normale erudito del suo tempo, in cui la dottrina cosmologica tolemaica era l’unica ritenuta esatta e la sola che si potesse insegnare.
Cosa accadrà secondo lui nel corso del 2024? Anche per l’anno prossimo le profezie dell’astrologo francese non trasmettono proprio un grande ottimismo.
Nostradamus, il cui vero nome era Michel de Nostredame, era un medico e astrologo francese, che, nel XVI secolo, scrisse, tra l’altro, ‘Le Profezie’, in forma di quartine poetiche, spesso oscure e criptiche, il che ha portato a numerose osservazioni diverse nel corso dei secoli.
Molti credono che alcune dei suoi pronostici abbiano annunciato eventi storici e futuri, mentre altri ritengono che i suoi testi siano aperti a interpretazioni vaghe. Altre guerre, disordini sociali, disastri umanitari e ambientali di questo si parlerebbe nelle nuove interpretazioni siglate dagli studiosi del settore sulle centurie.
Non si tratta di qualcosa di attendibile: i suoi ragionamenti non promettono niente di buono, sono generici, facilmente accostabili a situazioni che rimandano al mondo reale, come, ad esempio, una guerra sanguinosa dalla durata di sette mesi, che potrebbe portare alla Terza Guerra Mondiale.
In particolare, ha citato
combattimenti e battaglie navali
e che
L’avversario rosso diventerà pallido di paura, mettendo in apprensione il grande oceano.
Parole che hanno portato in tanti a pensare che si riferisse alla Cina come un possibile avversario in un conflitto. In base ad un’altra ipotesi, inoltre, il prossimo anno si potrebbe assistere all’arrivo di un nuovo Papa, che potrebbe segnare in negativo il futuro del Vaticano. Ma non solo.
Secondo Nostradamus
Il Re delle isole sarà cacciato con la forza… sostituito da uno che non avrà l’impronta di un re.
Parole che sembrerebbero alludere a possibili agitazioni in arrivo per la monarchia britannica. Si potrebbe dover fare i conti con un periodo particolarmente difficile anche dal punto di vista del clima.
O ancora, la
terra secca diventerà sempre più arida
e
ci saranno grandi inondazioni
Due sono le profezie di Nostradamus che, secondo gli appassionati, riguarderebbero quello che sta per avvenire nel nostro Paese. Cioè una catastrofe mai vista prima e che potrebbe storcere le vite di più di mezzo milione di persone.
Il Sole venti del Toro in cui la terra tremerà forte
Il grande teatro pieno cadrà in rovina,
l’aria, il cielo e la terra si oscureranno e traballeranno
quando l’infedele Dio e i santi chiamerà
e
Cinque e quaranta gradi il cielo brucerà
Il fuoco si avvicinerà alla grande città nuova,
Un’improvvisa grande fiamma si diffonderà
Quando si vorrà mettere alla prova i Normanni
Queste ultime due, contenute in diverse parti dei suoi scritti, sono viste come messaggi anticipatori dello stesso avvenimento, che dovrebbe avvenire il 20 maggio, mese del Toro, quando la terra, secondo gli interpreti delle quartine di Nostradamus, tremerà così forte da annientare tutto. Non ci è dato sapere l’anno.
La seconda ci direbbe, invece, dove tutto questo accadrà: a Napoli, che si trova proprio a 40,5° di latitudine e il cui nome, dal greco, significa proprio Nuova Città. Le attinenze al teatro e ai Normanni, che conquistarono tutto il Sud della penisola italiana tra l’XI e il XII secolo, condizionando profondamente la cultura e la società partenopei, sembrerebbero rafforzare tale ipotesi.
La supposizione potrebbe infatti riferirsi al maxi vulcano dei Campi Flegrei, la cui recente attività è motivo di inquietudine per una parte della comunità scientifica. I frequenti terremoti potrebbero precorrere, infatti, un’eruzione, che potrebbe svelarsi disastrosa e attivare addirittura uno tsunami.
Lasciamo Nostradamus per incontrare Vangelia Pandeva Gushterov, più comunemente nota come Baba Vanga, un’indovina bulgara nata nel 1911, la quale aveva presunte capacità profetiche che attribuiva ad un tornado che l’aveva resa cieca fin dall’infanzia.
Queste abilità la resero nota nel corso della Seconda Guerra Mondiale e vari leader, come lo zar bulgaro Boris III e il politico sovietico Leonid Brezhnev, l’avrebbero consultata di persona.
Dal 1996, anno della sua morte, è diventata una figura di culto persino tra i teorici della cospirazione, avendo tramandato previsioni per ogni anno fino al 5079.
Anche in questo caso, le tematiche sono sempre le stesse: problemi climatici, politici ed economici. Tra un probabile attentato a Putin, un aumento degli attacchi terroristici in Europa, ha annunciato che un “grande Paese” condurrà test o attacchi con armi biologiche, eventi meteorologici e disastri naturali terrificanti, non avremo un anno sereno.
Lasciando da parte il sovrannaturale, ci sono anche le visioni e riflessioni del fondatore di Microsoft e filantropo Bill Gates sugli scenari che ci aspettano nel prossimo futuro.
A suo parere, il 2024 sarà un anno di svolta per l’innovazione, l’Intelligenza artificiale, il clima, la salute e gli equilibri mondiali. Inoltre, nel 2024 i cittadini di quasi 60 Paesi si recheranno alle urne, ovvero 4 miliardi di persone, più della metà della popolazione mondiale.
Sarà, quindi, l’anno dei cambiamenti o delle conferme negli Stati Uniti, in India e in Sud Africa, luoghi nei quali si terranno importanti elezioni nazionali.
Ha appunto affermato:
Credo che le elezioni del 2024 rappresenteranno un punto di svolta sia per la salute che per il clima. Le decisioni prese dai leader eletti determineranno quanti progressi continueremo a fare in ciascuna area.
Che siano quelle catastrofiche di Nostradamus, di Baba Vanga o quelle più realistiche di Bill Gates, resta che è oramai entrato nell’ordinario collettivo, quando parliamo di profezie, leggerle, approfondirle e, forse, riderci su.
Qualche volta ci inquietano, raramente ci beccano, per lo più tengono legati i fili invisibili tra il reale e l’irreale, tra la ragione e il mistero. È un ritorno scontato ad un rito antico, quello del prevedere per prevenire, che, per quanto banale, fuori da ogni logica, ci rende più umani nelle nostre debolezze e paure di affrontare nuove sfide.
Autore Massimo Frenda
Massimo Frenda, nato a Napoli il 2 settembre 1974. Giornalista pubblicista. Opera come manager in una azienda delle TLC da oltre vent'anni, ama scrivere e leggere. Sposato, ha due bambine.